Con la chiusura del G7 Ambiente, Energia e Clima di Torino, arriva anche il testo dell’accordo finale siglato presso la Reggia di Venaria. È il risultato di quello che il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha definito “un lavoro intenso”, che oltre a segnare “un passo avanti rispetto alla Cop 28 di Dubai”, si pone anche come un ponte verso “la Cop 29 di Baku”.
Nel documento conclusivo, i Paesi del G7 si impegnano a “procedere con l’eliminazione graduale dell’energia prodotta dal carbone entro la prima metà del decennio 2030, o entro un termine compatibile con l’obiettivo di mantenere l’incremento delle temperature al di sotto di 1,5 gradi Celsius”. Allo stesso tempo, si sottolinea l’importanza di cessare l’approvazione di nuove centrali a carbone in tutto il mondo al più presto, rafforzando l’impegno comune verso una transizione energetica sostenibile.
Sui combustibili fossili vengono confermati gli impegni di transition away presi alla COP28 di Dubai: i Paesi del G7 propongono di “portare avanti uno sforzo collettivo per una riduzione del 75% delle emissioni globali di metano derivanti dai combustibili fossili, anche riducendo l’intensità delle emissioni di metano delle operazioni petrolifere e sul gas entro il 2030“.
È stata istituita una task force dedicata allo scambio di buone pratiche e alla condivisione di conoscenze riguardanti la fusione nucleare, ma non sono stati presi impegni specifici riguardo all’ampliamento delle capacità o agli investimenti nel settore. Secondo quanto scritto nel documento finale “i Paesi si impegnano a sostenere gli sforzi multilaterali per rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento nucleare; a continuare la cooperazione per la costruzione di una solida catena di approvvigionamento nucleare nell’ambito del G7 e del Gruppo di lavoro sull’energia nucleare istituito a Sapporo. Per i Paesi che scelgono di utilizzare l’energia nucleare o di sostenerne l’uso, promuovere la diffusione responsabile delle tecnologie per l’energia nucleare, compresi i reattori avanzati e i piccoli reattori modulari, compresi i microreattori, e lavorare collettivamente per condividere le migliori pratiche nazionali, anche per quanto riguarda la gestione responsabile delle scorie, consentire un maggiore accesso agli strumenti di finanziamento dei progetti, sostenere la collaborazione settoriale, progettare le procedure di autorizzazione e rafforzare il coordinamento sullo sviluppo di progetti commerciali tra i membri interessati del G7 e i mercati terzi”.
Quanto all’energia pulita, i 7 paesi più industrializzati del mondo si impegnano a “sostenere la triplicazione della capacità globale di energia rinnovabile e rafforzare la sicurezza energetica aumentando la flessibilità del sistema attraverso la risposta alla domanda, il rafforzamento della rete e l’implementazione delle reti intelligenti, contribuendo anche a un obiettivo globale di stoccaggio dell’energia nel settore energetico di 1.500 GW nel 2030, un obiettivo globale di oltre sei aumentare da 230 GW nel 2022 anche attraverso obiettivi e politiche esistenti”.
Tra le priorità stabilite figura “l’aumento significativo degli investimenti nelle reti di trasmissione e distribuzione dell’elettricità entro il 2030 per espandere, rafforzare, modernizzare e digitalizzare le infrastrutture esistenti”, a fronte di “un’analisi dell’Iea (International Energy Agency), che indica la necessità di quasi raddoppiare gli investimenti nella rete globale, superando i 600 miliardi di dollari annuali entro il 2030, per soddisfare gli obiettivi climatici nazionali proclamati. Inoltre, i ministri hanno chiesto a “Irena (International Renewable Energy Agency) e all’Iea di monitorare e riferire i nostri progressi entro il 2025 sull’ottenimento del nostro obiettivo collettivo di triplicare le capacità di energia rinnovabile, e successivamente di fornire aggiornamenti annuali, basandosi sulle loro valutazioni periodiche degli sviluppi globali nel settore delle energie rinnovabili”.
C’è poi un capitolo riguardante la plastica. Si parla di “stabilire criteri o requisiti minimi di prestazione per la progettazione della circolarità per i prodotti, compresi durabilità, riutilizzo, riparazione e riciclaggio”, “affrontare il problema dei prodotti plastici non necessari, problematici ed evitabili, compresa la plastica monouso, nonché dei polimeri e delle sostanze chimiche preoccupanti e ridurre la plastica non riciclabile”.
Un altro importante risultato del vertice è la nascita della Coalizione del G7 per l’acqua, che mira a stabilire obiettivi e strategie comuni, a stimolare l’impegno e le priorità condivise per contrastare la crisi idrica mondiale. “La Coalizione – si legge nel documento – costruirà innanzitutto un inventario preliminare dei processi e delle opportunità in cui il G7 può contribuire a definire l’agenda globale sull’acqua. L’impegno della Coalizione sarà volto a promuovere politiche efficaci, efficienti, inclusive e giuste per raggiungere l’SDG 6 e altri obiettivi e traguardi internazionali legati all’acqua e a coordinare i contributi e le posizioni in preparazione dei principali eventi sull’acqua o di altri eventi in cui la questione idrica potrebbe essere discussa e/o negoziata”.