The Map Report #22

Le nuvole della disinformazione

Nonostante la straripante evidenza della crisi climatica e delle sue cause (in buona parte umane), la cattiva informazione – parziale, approssimativa, faziosa, quando non addirittura negazionista – continua a trovare spazio e risonanza in televisione, sui giornali e sui social, mietendo proseliti nel nostro Paese. Perché? È solo una questione di cecità o, come sostiene Stella Levantesi, il cambiamento climatico è sempre più una faccenda di soldi, politica e potere (si veda alla voce “interessi dell’industria del fossile”)? 

Ne parliamo in un’ampia inchiesta che raccoglie analisi e testimonianze di climatologi, ricercatori e giornalisti ambientali che da anni studiano e osservano il fenomeno. 

È l’incipit di un numero nel quale ci occupiamo anche del nostro patrimonio arboreo, di corridoi di biodiversità in Amazzonia grazie a un ambizioso progetto di Sofidel, dei pescatori di rifiuti di Ogyre, di Humana People to People che da 25 anni raccoglie e rigenera abiti usati, della Natura che entra nei bilanci delle imprese, di ecologia integrale e della nuova esortazione di Papa Francesco, di reddito di cittadinanza, di tecnologia e dell’ascesa dell’India nella scena internazionale, di intelligenza artificiale “etica e responsabile”, delle perdite e dei danni del clima, di dieta mediterranea, delle parole del cambiamento e del dilagare delle etichette “free from” sui prodotti che riempiono gli scaffali dei supermercati. E, infine, ripeschiamo un libro di qualche mese fa, L’alfabeto della sostenibilità, dedicato alle storie di 26 aziende che stanno mettendo al centro le persone e l’ambiente: il loro successo, annota Enrico Giovannini nella prefazione, coincide con la loro capacità di leggere il futuro. È quel che si dice “lungimiranza”.

Buona lettura!

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