L’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) ha da poco pubblicato una nuova valutazione che documenta l’impatto devastante dell’inquinamento atmosferico sulla salute e sugli ecosistemi europei. Secondo i dati più recenti, quasi 240.000 decessi ogni anno nell’Unione Europea sono causati dall’esposizione a particolato fine (PM2,5), superando di gran lunga i livelli di sicurezza raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
“L’inquinamento atmosferico rimane il principale rischio ambientale per la salute degli europei” si legge nel rapporto. Accanto ai decessi, il costo per la salute include malattie croniche, con impatti maggiori nelle aree urbane, dove le concentrazioni di inquinanti sono più elevate.
Si stima che oltre il 73% degli ecosistemi europei è esposto a livelli critici di inquinamento atmosferico, in particolare al deposito di azoto, che altera profondamente la biodiversità e la funzionalità ambientale. Anche le coltivazioni agricole subiscono gravi perdite: nel 2022, un terzo dei terreni agricoli è stato esposto a ozono a livelli tali da causare danni significativi alle colture, con perdite economiche stimate in almeno 2 miliardi di euro.
Nonostante il quadro preoccupante, i dati segnalano un trend positivo. Dal 2005 al 2022, i decessi legati al particolato fine sono diminuiti del 45%, grazie a politiche più rigorose e alla riduzione delle emissioni. La nuova direttiva sulla qualità dell’aria, appena entrata in vigore, introduce standard più stringenti e un monitoraggio esteso ad altri inquinanti come il particolato ultrafine e l’ammoniaca.
Il piano d’azione “Inquinamento Zero” dell’UE mira a ridurre del 55% i decessi legati al particolato entro il 2030 e a limitare del 25% l’area degli ecosistemi esposti al superamento dei carichi critici di azoto. Purtroppo però, con una riduzione di solo il 13% dal 2005 al 2022, il raggiungimento di questo secondo obiettivo appare sempre più improbabile.
Le informazioni raccolte, incluse nelle note informative dell’EEA, offrono un punto di partenza per ulteriori azioni. Disponibili online, questi dati supportano la pianificazione strategica e il monitoraggio continuo per garantire interventi efficaci a livello locale e internazionale.
“Un’aria più pulita è un obiettivo raggiungibile” sottolinea il rapporto, “ma richiede sforzi coordinati e continui”.