Semaforo verde dalla Commissione Europea al piano italiano da 9,7 miliardi di euro per promuovere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Il piano prevede la costruzione di nuovi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili come l’eolico onshore, il solare fotovoltaico, l’idroelettrico e il gas residuo proveniente dai processi di depurazione. L’obiettivo è aggiungere una capacità complessiva di 17,65 GW, con l’impegno a rendere operativi gli impianti entro 36 mesi dalla concessione dei finanziamenti.
Gli incentivi saranno erogati attraverso un sistema competitivo di gare trasparenti, dove le aziende partecipanti proporranno una tariffa incentivante necessaria per la realizzazione dei loro progetti. Questa tariffa sarà garantita tramite un contratto “bidirezionale per differenza”, che stabilisce un prezzo di riferimento per ogni kWh di energia prodotto. Il meccanismo prevede che, per un periodo di 20 anni, lo Stato compensi le differenze tra il prezzo di mercato e il prezzo fissato, sia in caso di deficit sia in caso di eccedenza. Per i piccoli impianti con capacità inferiore a 1 MW, l’accesso al regime sarà diretto e regolato da un prezzo fisso stabilito dall’Autorità per l’Energia (ARERA). In questi casi, il contributo statale coprirà la differenza tra il prezzo stabilito e quello di mercato, ma in caso di prezzi di mercato più alti, i beneficiari saranno tenuti a restituire l’eccedenza.
Una particolarità del piano è che, in circostanze come la riduzione della produzione su richiesta o la presenza di prezzi nulli o negativi nel mercato elettrico, l’incentivo sarà calcolato sulla potenziale produzione energetica degli impianti anziché su quella effettiva. Il meccanismo proteggerà solo il 95% dell’energia prodotta, lasciando il restante 5% esposto alle dinamiche del mercato.
La Commissione ha sottolineato che il regime rispetta le regole dell’Unione sugli aiuti di Stato, essendo proporzionato, adeguato e necessario per accelerare la transizione verde e favorire la sostenibilità. Gli aiuti, disponibili fino al 31 dicembre 2025, sono considerati essenziali per sostenere attività cruciali per il Green Deal europeo, come l’adozione di energie pulite e l’elettrificazione dei processi produttivi. «Con la decisione di oggi l’Italia sarà in grado di sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili a partire da varie tecnologie, come l’eolico onshore, il solare fotovoltaico o l’idroelettrico», commenta Teresa Ribera, Vicepresidente esecutiva per una Transizione pulita, giusta e competitiva. «Il regime aiuterà l’Italia a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi, limitando nel contempo le distorsioni concorrenziali».