Il distretto di Mustang si trova nella regione trans-himalayana del Nepal, un’area fredda e arida con pochissime precipitazioni. Tuttavia, con il cambiamento climatico, i modelli di precipitazioni sono cambiati, portando siccità invernale e inondazioni estive. Ciò costringe le famiglie locali ad abbandonare i tradizionali edifici a tetto piatto e pareti in fango, per strutture moderne in cemento armato e mattoni che resistono meglio alle piogge abbondanti. In passato, i tetti piatti delle case di Mustang erano ricoperti di legna da ardere e la dimensione della pila indicava la ricchezza della famiglia. Una pila grande suggeriva benessere economico e migliori prospettive matrimoniali. I tetti rivestiti di rametti di ginepro sono ancora una parte integrante dell’architettura e dell’identità di Mustang, rappresentando un’attrazione turistica in una zona del Nepal geologicamente e culturalmente vicina al Tibet.
La legna da ardere si disponeva a mo di tetris, coprendo i tetti in argilla delle case con pareti inclinate in terra battuta, tradizionalmente intonacate con argilla bianca, nera e arancione. L’artista Robert Powell ha documentato l’architettura di Mustang con dettagliati dipinti nel suo libro Earth Door Sky Door (Porta della Terra, Porta del Cielo), spiegando che la legna sui tetti, oltre a simboleggiare lo status, proteggeva anche le pareti in argilla dalla neve che si scioglieva. I cortili e le verande di queste case sono pavimentati in pietra, così come i principali sentieri che attraversano villaggi come Marpha. In generale, c’è una sensazione di coesione e coerenza nell’architettura.
Tuttavia, le piogge abbondanti, causate dalla crisi climatica, fanno sì che ora i tetti perdano e le pareti di fango si dissolvano sotto i forti acquazzoni. Gli edifici tradizionali vengono demoliti per fare spazio a case in cemento. Mustang è ora collegata al resto del Nepal tramite una nuova autostrada e ciò significa che le famiglie utilizzano bombole di gas GPL per cucinare, senza più bisogno della legna da ardere.
Kamala Linchin gestisce un hotel costruito secondo lo stile locale a Marpha, ma sta sostituendolo con una struttura in cemento a più piani. «Anche dopo le riparazioni, ci sono molti problemi con questa casa», spiega. «La legna marcisce, il tetto perde, e le pareti si rompono. È costoso da mantenere e sto perdendo clienti». Linchin ha notato il cambiamento nei modelli climatici: nevica molto poco d’inverno e ci sono temporali estivi che scatenano inondazioni lampo e piogge torrenziali. Aggiunge: «Una volta nevicava così tanto a Mustang che non si poteva uscire di casa per mesi. Conservavamo la legna per cucinare e riscaldare. Ma ora non importa quanto legna si conservi, marcisce velocemente e l’acqua inizia a gocciolare dal tetto».
Due anni fa, anche suo vicino Ripesh Linchin è stato costretto a costruire una casa in cemento con un tetto inclinato di tegole. «La legna sul tetto può sembrare fotogenica per i turisti, ma perde e i figli vogliono una casa più comoda. Cosa fare?», si domanda.
Nel vicino villaggio di Gharpajhong, il presidente del villaggio Mohan Singh Lalchan ha dei dati che mostrano un cambiamento nello stile delle case. Sessanta delle 600 case del villaggio ora hanno tetti in lamiera o cemento e la tendenza sta crescendo. Le bombole di gas sono disponibili anche nei villaggi più remoti di Mustang quindi la gente non ha più bisogno di impilare la legna sui tetti. Questo non è necessariamente un male: il gas sovvenzionato dallo Stato significa meno pressione sulle foreste ad alta quota, dove gli alberi impiegano molto più tempo a crescere. Le cucine sono anche meno fumose ora quindi i bambini sono meno esposti a malattie respiratorie. Quasi ogni famiglia di Mustang ha qualcuno che lavora in Giappone, Corea del Sud o negli Stati Uniti e i soldi che inviano permettono alle famiglie di comprare il gas da cucina e costruire case moderne. La ragione principale del cambiamento, però, è il cambiamento climatico, afferma Lalchan, aggiungendo: «Una volta nevicava talmente tanto che i voli all’aeroporto di Jomsom venivano cancellati per settimane, ma è passato un po’ di tempo da quando è successo. Ora l’unica neve che vediamo è sulla cima del Monte Nilgiri».
I dati sulle precipitazioni del Dipartimento di Idrologia e Meteorologia del Nepal mostrano anche una maggiore piovosità estiva. Nel 2010, a Jomsom sono caduti 286 mm di pioggia. Nel 2018, la piovosità totale è stata di 301 mm. Nel 2020 sono caduti 403 mm di pioggia, con ben 666 mm nel 2021. Negli ultimi 14 anni, la piovosità annuale media è raddoppiata, a volte scatenando inondazioni distruttive come quelle di Lubra e Kagbeni. I dati mostrano anche un aumento della temperatura. Nel 2011, la temperatura media annuale era di 17,68°C e l’anno scorso era di 18°C. Altre stazioni meteorologiche a Mustang mostrano aumenti simili. La ricercatrice ambientale Hemu Kafle avverte che anche un cambiamento dello 0,1% nella temperatura o nelle precipitazioni medie annuali può causare cambiamenti drastici nel clima. Nei distretti di Manang e Mustang ora è possibile coltivare verdure e i frutteti di mele hanno registrato rese più elevate.
Il sociologo Krishna Bhattachan osserva che i più colpiti da questi cambiamenti sono gli abitanti indigeni di Mustang. Dice: «Per molti degli abitanti nativi di Mustang, il cemento non sarà mai un’alternativa al legno, sia culturalmente che economicamente. Il governo deve aiutare a trovare una soluzione ideale».
I turisti devono pagare una tassa di 500 dollari per un permesso di 15 giorni per visitare l’Alto Mustang, dove il numero dei visitatori è controllato per proteggere la cultura locale. Mustang è stata votata tra i 52 luoghi da visitare nel 2024 dal New York Times per il secondo anno consecutivo e ciò che attrae i turisti è l’eredità e l’architettura unica e fragile della regione. La tradizione del tetto di legna è una parte importante dell’economia turistica, anche mentre la globalizzazione omogeneizza il mondo.
Juddha Gurung è un esperto di risorse naturali e turismo e crede che la soluzione sia rendere le comunità locali più consapevoli del loro patrimonio, in modo che lo proteggano. «Il numero di case moderne è ancora piuttosto ridotto. Questo è il risultato di cambiamenti economici e sociali a livello locale, quindi il governo locale deve attivarsi», dice Gurung.
Il presidente del villaggio di Gharpajhong, Mohan Lalchan, è preoccupato che la modernità e il cambiamento climatico distruggano l’identità di Mustang, influenzando il turismo. «Stiamo esaminando come possiamo supportare le famiglie locali per mantenere l’aspetto tradizionale delle loro case», ci ha detto. Gli architetti sostengono che sia possibile un compromesso tra architettura moderna e tradizione. Non è necessario demolire il tetto di legna per evitare le perdite. In effetti, alcune case hanno versato cemento sui loro tetti pur mantenendo la facciata tradizionale delle case in pietra e argilla intonacate. Con un altro monsone che porta nuove piogge, Mustang sembra essere in una corsa contro il tempo per salvare ciò che resta.