L’edizione 2024 dell’indagine sulla qualità della vita del Sole 24 Ore colloca Bergamo in cima alla classifica nazionale. Si tratta di uno scatto significativo per la provincia lombarda, che nel 2020 si posizionava al 52° posto. Nel corso degli anni, Bergamo ha scalato progressivamente la graduatoria, migliorando di quattro posizioni rispetto al 2023, quando si era piazzata quinta. L’indagine, giunta alla 35ª edizione, misura il benessere nelle 107 province italiane attraverso 90 indicatori suddivisi in sei macro-aree: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, salute e società; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.
Completano il podio Trento, seconda, che sale di una posizione rispetto al 2023, e Bolzano, terza, che recupera dieci posizioni rispetto all’anno precedente. Entrambe le province del Trentino-Alto Adige si confermano tra i territori più performanti, grazie a un equilibrio tra servizi di qualità, benessere economico e un ambiente favorevole. Le province di medie dimensioni del Nord-Est si distinguono nella parte alta della classifica. Monza e Brianza si colloca al quarto posto, seguita da Cremona, Udine (vincitrice del 2023), Verona e Vicenza. Bologna, unica grande città presente nella top 10, scende al nono posto (-7 posizioni rispetto al 2023), seguita da Ascoli Piceno, che chiude la lista delle prime dieci.
Le aree metropolitane mostrano un calo generalizzato rispetto agli anni precedenti. Milano perde quattro posizioni, scivolando al 12° posto, pur mantenendo il primato nella categoria “Affari e Lavoro”. Roma e Torino registrano flessioni più marcate, scendendo rispettivamente al 59° e 58° posto. Firenze, che nel 2023 era sesta, crolla al 36° posto. Le difficoltà delle grandi città si riflettono in alcuni indicatori critici, tra cui il rallentamento del PIL pro capite, l’aumento del costo della vita e le disuguaglianze sociali. Questi elementi penalizzano i principali centri economici e politici, rendendo le città meno competitive rispetto a province di dimensioni medie.
La parte bassa della classifica rimane dominata dalle province del Mezzogiorno, con Reggio Calabria ultima (107° posto), seguita da Napoli e Crotone. Tuttavia, alcuni territori del Sud mostrano segnali di miglioramento. Palermo, Caltanissetta e Nuoro registrano un aumento del PIL pro capite, mentre province come Isernia ed Enna si distinguono per l’incremento delle presenze turistiche.
Questi risultati indicano potenziali margini di sviluppo, legati a una maggiore accessibilità economica e a un contesto inflazionistico più contenuto rispetto al Nord. Ciò nonostante, le criticità strutturali continuano a limitare una crescita uniforme nel territorio meridionale. La classifica 2024 conferma la predominanza delle province del Nord e delle regioni autonome nella qualità della vita, evidenziando al contempo fragilità crescenti nelle aree metropolitane. Il caso di Bergamo, che per la prima volta raggiunge il primo posto, rappresenta un esempio di miglioramento costante su più fronti.
Allo stesso tempo, i divari territoriali tra Nord e Sud rimangono un tema centrale, con alcune province meridionali che iniziano a manifestare timidi segnali di ripresa economica e sociale. Sul sito del Sole 24 Ore, nella pagina dedicata alla classifica, è disponibile una mappa interattiva che permette di visualizzare la posizione di ciascuna provincia, insieme ai dettagli sui singoli indicatori e al relativo posizionamento.