Stabilire un prezzo minimo di 100 euro per tonnellata di CO2 emessa: un cambio di paradigma per rendere chi inquina responsabile del proprio impatto ambientale e premiare chi opera per un futuro sostenibile. È questa una delle proposte centrali del Libro Bianco degli Stati Generali dell’Azione per il Clima, presentato al Forum Transizioni Giuste di Bologna. Un documento che vuole concorrere a trasformare l’approccio italiano alla crisi climatica con soluzioni concrete e ambiziose.
Oggi, solo alcuni settori specifici – come l’industria pesante e la produzione di energia – pagano per le proprie emissioni, attraverso un mercato del carbonio (ETS) con prezzi variabili. Ma trasporti, agricoltura e riscaldamento, responsabili di una quota significativa di emissioni, restano esclusi da questi costi diretti. “L’inquinamento non è mai variabile: i suoi effetti sono costanti e colpiscono tutti, aggravando la crisi climatica”, si legge nel documento.
Per affrontare questa disparità, il Libro Bianco propone un sistema che premia i virtuosi e penalizza gli inquinatori, sia privati che istituzionali, allineando il Paese agli obiettivi europei di decarbonizzazione.
Sei priorità per una transizione giusta
Sviluppato grazie alla collaborazione di oltre 200 attivisti, esperti e rappresentanti di 80 organizzazioni, il documento articola 33 proposte strategiche in sei settori chiave:
- Energia: promuovere le comunità energetiche, che potrebbero soddisfare fino al 15% del fabbisogno nazionale entro il 2030, e accelerare le autorizzazioni per impianti fotovoltaici ed eolici. “In Italia oggi esistono meno di 100 comunità energetiche contro le oltre 4.000 in Germania: è necessario colmare questo divario”.
- Mobilità: trasformare le città in “Città 30 all’ora”, promuovere trasporti pubblici efficienti e ciclabili, riducendo le emissioni urbane di oltre il 20% e il tasso di incidenti mortali fino al 40%. Modelli come quelli di Parigi e Barcellona dimostrano che è possibile.
- Agricoltura: potenziare l’agroecologia, dedicando una maggiore percentuale dei fondi PAC a misure climatiche. Pratiche sostenibili possono ridurre le emissioni agricole e aumentare la resilienza delle colture agli eventi estremi, che solo nel 2023 hanno causato un calo del 3,9% nella produzione agricola italiana.
- Educazione: formare nuove figure professionali per i settori delle rinnovabili e dell’efficienza energetica. Entro il 2030, la transizione verde potrebbe creare fino a 24 milioni di posti di lavoro a livello globale. “Senza una società consapevole e preparata, una vera transizione non sarà possibile”, sostengono i promotori.
- Sistemi naturali e territorio: proteggere gli ecosistemi con politiche di ripristino e resilienza, fondamentali per contrastare il degrado climatico.
- Giustizia sociale: garantire che le fasce più deboli non siano escluse dai benefici della transizione ecologica.
Trasparenza e partecipazione al centro
Il Libro Bianco si concentra anche sull’applicazione delle direttive europee, introducendo metriche anti-greenwashing come la Direttiva Green Claims. Un sistema di indicatori trasparenti permetterà di misurare l’effettivo impatto delle politiche climatiche.
Non si tratta solo di soluzioni tecniche: il progetto mira a coinvolgere istituzioni, associazioni, cittadini e imprese in un dialogo costruttivo. Una piattaforma digitale dedicata sarà presto disponibile per raccogliere adesioni e suggerimenti. “La crisi climatica è una sfida collettiva che richiede il contributo di tutti, senza divisioni tra chi manifesta nelle piazze e chi opera dagli scranni delle istituzioni”, dichiarano i portavoce.
Un appello alla politica
“Il nostro lavoro è solo l’inizio”, affermano gli attivisti. “Il Libro Bianco è frutto di un anno di collaborazione tra oltre 200 esperti e attivisti. Il nostro messaggio è chiaro: è il momento di unire le forze. Senza un impegno condiviso, non sarà possibile affrontare le crisi di oggi né garantire giustizia climatica per le generazioni future”.
Ora la palla passa alla politica: le settimane successive vedranno un’intensa fase di confronto per trasformare queste proposte in realtà. L’urgenza climatica non aspetta: è tempo di scelte coraggiose.