In occasione della giornata mondiale del trasporto sostenibile, che ricorre il 26 novembre, la Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha presentato il rapporto annuale “Mobilità Sostenibile 2024″. L’analisi offre una visione aggiornata sul ruolo delle tecnologie digitali nel trasformare il panorama della mobilità in Italia, evidenziando progressi, limiti e probabili sviluppi.
Quello che emerge dall’edizione di quest’anno è che, rispetto al rapporto 2023, sembra esserci una sensibilità crescente verso il tema della sostenibilità, ma l’effettivo utilizzo delle tecnologie digitali per la mobilità rimane limitato. Ad esempio, solo il 19% dei cittadini dei grandi centri utilizza app di carpooling, una percentuale che scende all’11% nei piccoli centri. I servizi come carsharing e bikesharing sono adottati dal 24% degli abitanti dei grandi centri, ma solo dal 13% di chi vive nei piccoli comuni. Le app dedicate alla mobilità elettrica, come quelle per localizzare le stazioni di ricarica, sono usate regolarmente solo dal 6% dei cittadini nei grandi centri e dal 2% nei piccoli. Questi numeri sottolineano la necessità di interventi mirati per colmare il gap digitale e promuovere la diffusione di queste soluzioni.
La Lombardia si conferma come la regione più avanzata nella mobilità sostenibile tra i grandi centri urbani, mentre la Sicilia guida la classifica per i piccoli centri. Nonostante ciò, il divario tra Nord e Sud continua a crescere, aggravato da infrastrutture insufficienti e un digital divide che penalizza le aree meno sviluppate.
Dal rapporto emerge che gli italiani più digitalizzati e sensibili ai temi ambientali – definiti “Sostenibili Digitali” – sono anche i principali utilizzatori di strumenti digitali per la mobilità. Nei grandi centri, il 64% di loro usa regolarmente app di navigazione, mentre nei piccoli centri questa percentuale scende al 42%.
Non sono solo i più tecnologicamente avanzati a mostrare attenzione per l’ambiente. Anche i “Sostenibili Analogici”, persone attente alla sostenibilità ma meno avvezze alle tecnologie, stanno gradualmente aprendo le porte al digitale. D’altra parte, i cittadini meno attenti alla sostenibilità e meno digitalizzati rappresentano il segmento più resistente, evidenziando la necessità di politiche pubbliche per aumentare la consapevolezza.
Il rapporto sottolinea il potenziale delle tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale e i big data, per rivoluzionare il settore. Strumenti come lo smart parking o i sistemi di gestione del traffico potrebbero migliorare drasticamente l’esperienza urbana, ma il loro utilizzo è ancora marginale: solo il 13% dei cittadini nei grandi centri e il 7% nei piccoli li utilizza regolarmente.
Decarbonizzare i trasporti e superare la centralità dell’auto privata sono priorità non più rimandabili. Affinché la mobilità sostenibile diventi una realtà accessibile a tutti, è necessario uno sforzo congiunto tra istituzioni e settore privato per rafforzare le infrastrutture digitali, soprattutto nei piccoli centri; sensibilizzare la popolazione attraverso campagne mirate; incentivare l’uso delle tecnologie smart rendendole più semplici e convenienti.
«La mobilità sostenibile non è solo una sfida tecnologica, ma una vera e propria trasformazione culturale», afferma Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. «La mobilità digitale rappresenta una risorsa cruciale per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi e migliorare la qualità della vita nelle nostre città e paesi. Tuttavia, il nostro rapporto evidenzia come ancora oggi, il divario infrastrutturale penalizzi i piccoli centri urbani a vantaggio delle grandi città metropolitane. Serve uno sforzo congiunto per abbattere il digital divide e garantire un accesso uniforme a tutte le soluzioni tecnologiche, affinché ogni cittadino possa beneficiare delle opportunità offerte da una mobilità moderna, sostenibile ed efficiente», conclude Epifani.