È online l’edizione 2024 di Eduscopio, la piattaforma gratuita della Fondazione Agnelli che guida studenti e famiglie nella scelta delle scuole superiori, analizzando quali istituti offrono la miglior preparazione per l’università o l’ingresso nel mondo del lavoro. L’analisi copre ogni città e indirizzo di studio, aggiornando una fotografia del sistema scolastico italiano. In un panorama scolastico ancora segnato dalle conseguenze della pandemia, questi dati possono aiutare studenti e famiglie a orientarsi verso percorsi formativi capaci di aprire le porte dell’università o del lavoro con successo.
I dati di Eduscopio 2024 mettono in luce come la pandemia continui a influenzare il rendimento degli studenti. I diplomati nel 2021, che hanno vissuto un quarto e un quinto anno di scuola condizionati dalla didattica a distanza e dal lockdown, hanno mostrato difficoltà maggiori rispetto al passato nell’adattarsi al primo anno di università. Aumenta infatti la percentuale di studenti che non sostengono esami durante il primo anno (quasi il 20%, rispetto al 14% pre-Covid) e peggiorano lievemente la media dei voti e i crediti ottenuti.
Paradossalmente, mentre il voto medio all’esame di maturità continua a crescere (83 nel 2021, contro il 77 del 2019), i risultati universitari rivelano le lacune di una preparazione scolastica segnata dall’emergenza sanitaria.
Un dato positivo arriva dal mercato del lavoro: per i diplomati tecnici e professionali del 2021, il tasso di occupazione è salito al 35%, con un aumento di cinque punti rispetto all’anno precedente. Questo risultato evidenzia un rapido adattamento di questi studenti alle richieste del mondo lavorativo, favorito anche dalle caratteristiche pratiche e orientate al lavoro dei loro percorsi formativi.
L’edizione 2024 offre una panoramica dettagliata delle migliori scuole italiane, suddivise per città e tipologia. Tra i licei e gli istituti tecnici spiccano eccellenze consolidate e qualche sorpresa.
A Milano, al primo posto c’è il liceo classico Sacro Cuore, seguito dallo storico Giovanni Berchet. Nessun cambiamento per i licei scientifici, con il Volta, il Da Vinci e nuovamente il Sacro Cuore a occupare le prime posizioni. Anche l’hinterland si distingue: tra i classici emergono il Quasimodo di Magenta e il Casiraghi di Cinisello Balsamo, mentre tra gli scientifici spicca il Torno di Castano Primo.
Sul fronte degli istituti tecnici, le province di Bergamo e Brescia primeggiano: il Rubini di Romano di Lombardia registra un tasso di occupazione degli ex studenti dell’84%, seguito dal Marzoli di Palazzolo sull’Oglio (79%) e dal Castelli di Brescia (78%).
A Torino il liceo classico Gioberti conquista la vetta, superando lo storico Cavour. Tra gli scientifici, il miglior risultato è del liceo Altiero Spinelli, che domina anche tra i linguistici. Per gli istituti tecnici, eccellono il Russell-Moro-Guarini e l’Amedeo Avogadro, entrambi capaci di offrire ottime opportunità lavorative.
Nel capoluogo emiliano, il liceo classico Luigi Galvani si conferma al primo posto, mentre il Niccolò Copernico guida sia la classifica degli scientifici che quella dei linguistici. Per gli istituti tecnici, i migliori per sbocchi lavorativi sono il Crescenzi-Pacinotti-Siriani e il Belluzzi-Fioravanti.
A Napoli si registrano tre riconferme: il Convitto Vittorio Emanuele II mantiene il primo posto tra i classici, seguito dallo Jacopo Sannazaro e dall’Umberto I, esattamente come nel 2023. Anche tra gli scientifici il Convitto Vittorio Emanuele II si conferma al vertice, con il Giuseppe Mercalli al secondo posto e l’Alfred Nobel di Torre del Greco al terzo. Per gli istituti tecnici, il Sant’Agostino di Camposano primeggia nella categoria economica, mentre il Santa Maria di Portici è al vertice tra i tecnici tecnologici.