Cresce la richiesta di alberi e verde pubblico nelle nostre città, ma molti italiani non conoscono fino in fondo i vantaggi che questi possono portare. Una nuova ricerca della divisione Annalect di Omnicom Media Group per Prospettiva Terra – il progetto nato per sensibilizzare sull’importanza del verde urbano e fondato da Stefano Mancuso e Marco Girelli – ha messo in evidenza come la maggior parte dei cittadini sappia che gli alberi aiutano a ridurre le temperature urbane. Tuttavia, quasi un italiano su cinque ignora che gli alberi riducono il rischio di allagamenti trattenendo l’acqua piovana, e uno su tre non è a conoscenza della loro capacità di assorbire CO₂.
Città più verdi per ridurre il surriscaldamento urbano
Stefano Mancuso, botanico e saggista che insegna arboricoltura generale ed etologia vegetale all’Università di Firenze e che promuove da tempo la riforestazione urbana, è fermo nel sostenere che il futuro ecologico dipenda dall’aumento di corridoi verdi nelle aree urbane, dove il problema del riscaldamento globale si manifesta con maggiore intensità. «Bisogna educare le persone, fare formazione e informazione su come proteggere il nostro pianeta e limitare i danni» afferma Mancuso, spiegando il ruolo di Prospettiva Terra. «Questo è l’obiettivo di Prospettiva Terra, con cui stiamo costruendo un modello cooperativo e diffuso, simile alle reti vegetali, in cui delle imprese private decidono di farsi carico del futuro che ci aspetta, lavorando nell’unica direzione possibile, ossia la partecipazione diretta a progetti di innovazione scientifica».
Italiani e il verde urbano: tra consapevolezza e desiderio
Condotta su 1.000 cittadini in cinque città italiane (Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo), la ricerca di Omnicom rivela che circa il 93% degli abitanti di Napoli e l’87% di quelli di Palermo desiderano più alberi in città. Anche in città come Torino e Milano, dove il verde urbano è percepito come più diffuso, la richiesta rimane alta (75%), con Roma che si attesta al 69%. Paradossalmente, è tra i più giovani (18-24 anni) che la conoscenza del potere delle foreste nel catturare CO₂ si rivela più debole, con solo il 58% consapevole di questa funzione, rispetto al 65% nella fascia dei 55-64 anni.
Querce, simbolo della lotta al cambiamento climatico
Tra le diverse specie, la quercia è considerata da oltre il 60% degli italiani come l’albero più rappresentativo nella lotta al cambiamento climatico, seguita da abeti e pini. Il messaggio, però, rimane chiaro per Stefano Mancuso: «Coprire le città di alberi» è un obiettivo urgente per abbattere il calore, migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni.