Ridurre l’impatto dell’aviazione sul cambiamento climatico è possibile con interventi mirati e a basso costo: lo conferma uno studio di Transport & Environment (T&E), secondo cui una leggera deviazione delle rotte aeree potrebbe abbattere significativamente l’effetto climalterante delle scie di condensazione, dette contrails. Queste scie si formano quando un aereo attraversa zone di alta umidità e basse temperature, creando cirri artificiali che trattengono calore nell’atmosfera, incrementando così l’effetto serra. Intervenire sulle rotte per evitare la formazione di contrails, calcola T&E, comporterebbe un incremento di consumo di carburante dello 0,5% all’anno per tutta l’aviazione civile, ma consentirebbe di ridurre fino all’80% l’impatto climatico delle scie per i voli interessati.
Evitare le scie di condensazione è una “no regrets strategy”, spiega T&E, poiché i benefici ambientali superano in modo consistente l’aumento delle emissioni di CO2 dovuto alle deviazioni. “L’effetto climatico netto è sempre positivo, poiché i benefici della mancata formazione di scie sono tra le 15 e le 40 volte superiori agli impatti delle emissioni addizionali di CO2 generate dal cambio delle traiettorie”, riporta lo studio. Con il progresso delle tecnologie di monitoraggio e previsione meteorologica, che permettono di tracciare e prevedere meglio la formazione delle scie, questi benefici sono destinati a crescere.
Le zone e gli orari critici: Nord America e voli notturni
Secondo T&E, latitudine e orari di volo giocano un ruolo cruciale nella formazione e nell’impatto delle scie di condensazione. “La maggior parte delle contrails si formano nei cieli sopra Nord America, Europa e la regione dell’Atlantico settentrionale”, scrive l’organizzazione, “e nel 2019, questi voli hanno causato oltre la metà del riscaldamento globale derivante da contrails”. Anche l’orario influisce: i voli serali e notturni producono scie più persistenti, con impatti più rilevanti. Questo effetto, osserva T&E, è più evidente in inverno, quando le scie possono persistere più a lungo.
“Una soluzione semplice per il clima”: deviazioni minime per ridurre l’impatto
Carlo Tritto, responsabile per i carburanti sostenibili di T&E Italia, sottolinea l’efficacia e la semplicità di questo approccio: «All’industria aeronautica viene offerto un modo semplice ed economico per ridurre il proprio impatto sul clima», spiega. «Alcuni operatori ignorano il problema delle scie di condensazione, ma i benefici climatici della loro prevenzione sono enormi. Non è più ora di discutere se sia necessario farlo, ma di come farlo». Per esempio, secondo lo studio, modificare la rotta di un volo intercontinentale, come Roma-Montreal, per evitare scie di condensazione costerebbe appena 2 euro in più per biglietto, una cifra ben inferiore ai costi di altre strategie climatiche.
Prevenire le scie di condensazione
La strategia di T&E per un’aviazione più sostenibile prevede azioni concrete e rapide: monitorare le scie, prevenirne la formazione e incentivare economicamente le compagnie che attuano pratiche di riduzione delle contrails. Un test del 2023 su 70 voli ha dimostrato come le scie siano state evitate nel 54% dei casi, con un costo in termini di carburante aggiuntivo del 2% per volo. T&E raccomanda ora che entro il 2027 tutte le tratte aeree dell’UE siano monitorate per le contrails e che l’Unione Europea supporti economicamente lo sviluppo di nuove tecnologie e incentivi le compagnie aeree pioniere di questa pratica. Secondo T&E, ridurre l’impatto climatico dell’aviazione grazie alla gestione delle contrails è una strategia da adottare su larga scala, con effetti immediati e accessibili. «Sono poche le soluzioni climatiche realizzabili così rapidamente, con costi minimi e un impatto limitato su industria e consumatori», conclude Carlo Tritto. «Chiediamo a decisori politici e industria di agire subito per garantire che tra dieci anni i nostri cieli siano liberi da scie di condensazione. Questa è l’occasione del decennio per ridurre significativamente l’impatto climatico del trasporto aereo: agiamo ora».