A Palermo, nell’ambito della conferenza “Offshore Wind Revolution”, sono stati siglati due importanti protocolli di intesa tra Italia e Norvegia, segnando un passo decisivo verso la cooperazione per la produzione di energia eolica offshore e la ricerca nel settore. I memorandum d’intesa sono stati firmati tra Innovation Norway, l’agenzia del governo norvegese per le relazioni internazionali e le collaborazioni industriali, e due associazioni italiane di punta nel settore dell’eolico offshore: Aero (Associazione Energie Rinnovabili Offshore), presieduta da Fulvio Mamone Capria, e Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento), rappresentata dal presidente Simone Togni.
“Lo scopo di entrambi i protocolli d’intesa è quello di raggiungere una più stretta cooperazione su argomenti reciprocamente rilevanti nell’ambito della produzione di energia sostenibile e rinnovabile” riporta una nota congiunta delle organizzazioni firmatarie, “stimolando la cooperazione bilaterale tra le industrie, gli istituti di ricerca e le organizzazioni italiane e norvegesi, condividendo informazioni ed esperienze considerate di reciproco interesse”.
Un’alleanza per la transizione energetica
Grazie agli accordi di Palermo, l’Italia potrà beneficiare delle tecnologie e delle competenze norvegesi, accelerando la propria transizione verso le energie rinnovabili. Entrambi i protocolli di intesa promuoveranno lo scambio di know-how e l’integrazione tra il tessuto industriale e gli istituti di ricerca dei due Paesi, contribuendo così a rafforzare le competenze italiane in un settore fondamentale per la decarbonizzazione.
La conferenza di Palermo, supportata anche da WindEurope e patrocinata dall’ambasciata di Danimarca in Italia, conferma l’impegno europeo verso una rapida transizione energetica, aprendo prospettive di collaborazione che potranno essere decisive per il futuro energetico sostenibile dell’Italia.
L’eolico offshore in Italia e in Europa: un mercato in crescita
In Europa, l’eolico offshore è uno dei settori energetici più in espansione, con una capacità installata che ha superato i 30 GW nel 2022 e l’ambizioso obiettivo di raggiungere i 111 GW complessivi per il 2030. La Norvegia, uno dei leader nelle tecnologie per l’energia rinnovabile, mira a posizionarsi come uno degli attori chiave del mercato europeo grazie a competenze avanzate e all’esperienza nel settore offshore.
L’Italia, al contrario, è ancora nelle fasi iniziali dello sviluppo di questa tecnologia. Attualmente, la capacità installata offshore è limitata, con solo una manciata di progetti avviati principalmente nel Mar Adriatico e nel Canale di Sicilia. Nonostante i ritardi, l’interesse per l’eolico offshore è in evidente crescita anche in Italia: entro il 2030, il Paese punta a sviluppare tra i 4 e i 5 GW di energia eolica offshore, con progetti importanti in discussione, come i parchi previsti in Sicilia e Sardegna.