La povertà è un fenomeno complesso, con dimensioni visibili e nascoste, tutte strettamente legate. Il tema centrale della Giornata Internazionale per l’eliminazione della povertà di quest’anno è focalizzato sui maltrattamenti sociali e istituzionali che colpiscono le persone in difficoltà, con l’obiettivo di promuovere l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 16 (SDG 16): costruire società giuste, pacifiche e inclusive.
Le persone in povertà sono spesso vittime di stigma e discriminazione per il loro aspetto, il loro accento o anche il loro indirizzo. Questo maltrattamento sociale alimenta discriminazioni economiche e politiche: negare l’accesso a servizi sanitari, istruzione e alloggi è una pratica comune. A ciò si aggiunge la mancanza di diritti fondamentali come l’identità personale, fattore che genera una spirale negativa che ostacola l’uscita dalla povertà. Questo circolo vizioso di esclusione colpisce in modo particolarmente grave chi subisce altre forme di discriminazione, come quelle basate su genere, etnia o orientamento sessuale. Il risultato è una progressiva perdita di autonomia, autostima e dignità, con un impatto devastante non solo sugli individui ma sull’intera società. La povertà, infatti, rappresenta una perdita in termini di potenziale umano, oltre a essere una sfida globale che richiede un’azione concertata a tutti i livelli.
Povertà estrema: una crisi globale
Secondo il Rapporto 2023 della Banca Mondiale, l’estrema povertà – definita come la disponibilità di meno di 2,15 dollari al giorno – riguarda il 9% della popolazione mondiale, ossia quasi 675 milioni di persone. Di queste, il 40% vive nell’Africa Sub-Sahariana. Le cause principali di questa condizione sono le guerre e la crisi climatica, che alimentano un ciclo di povertà e sofferenza. Attraverso l’Associazione internazionale per lo sviluppo (IDA), la Banca Mondiale è impegnata ad aiutare i paesi per rafforzare la loro resilienza ai cambiamenti climatici, attuare riforme sostenibili del settore idrico e migliorare la sicurezza alimentare e nutrizionale. Alleanza contro la Povertà sottolinea che, in questo contesto di crisi globale, la povertà deve diventare una priorità assoluta nelle agende politiche di tutti i Paesi, soprattutto alla luce delle tensioni internazionali oltre che degli eventi climatici sempre più catastrofici.
L’Europa e la povertà crescente
In Europa, il 6,8% della popolazione, circa 23,2 milioni di persone, vive in condizioni di povertà estrema. Inoltre, ben 94,6 milioni sono a rischio di povertà ed esclusione sociale, pari al 21,4% della popolazione totale (Eurostat, 2024). Particolarmente preoccupante è la situazione dei minori: il 24,8% vive in condizioni di rischio povertà, con un incremento rispetto agli anni precedenti.
Anche le donne risultano più vulnerabili alla povertà, con un’incidenza del 22,3%, rispetto al 20,3% tra gli uomini. I dati mostrano inoltre che il 9,5% della popolazione europea non può permettersi un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni, mentre il 32% non è in grado di far fronte a spese impreviste.
Il problema è stato aggravato dalla pandemia, con la povertà che si è stabilizzata su livelli elevati e una tendenza alla cronicizzazione: chi cade in povertà fatica sempre più a uscirne. Secondo l’European Barometer on Poverty 2024, il 43% degli europei teme di cadere in povertà nei prossimi mesi a causa dell’aumento dei prezzi e della stagnazione dei salari.
Le proposte di Alleanza contro la Povertà
In Italia, la situazione continua a essere drammatica. Negli ultimi 10 anni, il numero di persone in povertà assoluta è raddoppiato. «Il numero dei poveri assoluti in Italia è in costante aumento. Le nuove misure introdotte dalla legge 85/2023 non sono sufficienti e rischiano di peggiorare la situazione», ha dichiarato Antonio Russo, portavoce dell’Alleanza contro la Povertà in Italia.
Per affrontare questa emergenza, Alleanza contro la Povertà ha presentato quattro proposte concrete:
– Rilanciare una misura universalistica e strutturale per tutte le famiglie in povertà assoluta.
– Recepire nella legge di bilancio gli emendamenti proposti, volti a migliorare le attuali misure di contrasto alla povertà.
– Avviare un monitoraggio nazionale e territoriale per valutare l’efficacia delle misure attuate.
– Rilanciare le politiche di welfare e i sistemi di supporto sociale e lavorativo, superando la logica di austerità degli ultimi anni.
«È il momento di agire. Non possiamo permettere che questa emergenza venga ignorata, soprattutto in un contesto politico, economico e climatico così critico», ha concluso Russo, sottolineando la necessità di un impegno immediato da parte delle istituzioni per contrastare la povertà e le sue devastanti conseguenze.