In occasione del World Circular Textiles Day, che ricorre l’8 ottobre, Humana People to People Italia ha aperto le porte al suo impianto di selezione tessile a Pregnana Milanese. Ha così dato il benvenuto a cittadini e rappresentanti del settore industriale desiderosi di capire da vicino come funziona la catena del riutilizzo e del riciclo degli abiti usati. L’iniziativa si inserisce nell’ambito della campagna “Impianti Aperti on the road – Il viaggio per la sostenibilità” promossa da Assoambiente (l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare, smaltimento rifiuti e bonifiche) che coinvolge diversi impianti di eccellenza del paese per far conoscere la tecnologia innovativa e la ricerca che sono alla base delle strutture di gestione dei rifiuti.
L’impianto di Humana, che è un esempio brillante di come la tecnologia possa essere messa al servizio dell’economia circolare, si è reso così protagonista della 7° tappa di Impianti Aperti. Con oltre 23 silos automatizzati e 13 postazioni di smistamento, l’impianto riesce a trattare grandi quantità di materiale, destinando ben il 65,5% al riutilizzo e il 27,1% al riciclo. Karina Bolin, Presidente di Humana Italia, ha sottolineato l’importanza sociale di queste attività: «Il riutilizzo di un capo ha un impatto ambientale fino a 70 volte inferiore rispetto alla produzione di un capo nuovo. Il nostro settore impiega migliaia di persone, sia in Europa che in Africa, e genera un enorme impatto sociale e ambientale».
La giornata è iniziata con visite guidate all’impianto, all’interno del quale i partecipanti hanno potuto osservare il complesso processo di smistamento e selezione che trasforma abiti scartati in nuove risorse. È poi proseguita con il convegno “L’EPR nella filiera globale del tessile: scenari futuri tra competenze, innovazione e impatti”, che ha visto interventi di numerosi esperti e figure di spicco del settore.
Con la sigla EPR si fa riferimento alla “Responsabilità Estesa del Produttore”, un tema particolarmente cruciale che porterà una forte evoluzione del settore coinvolgendo tutti gli attori della filiera, tra cui anche gli operatori del tessile post consumo. L’EPR è un principio che attribuisce ai produttori di beni una responsabilità che va oltre la semplice produzione. In pratica, significa che le aziende produttrici non sono più responsabili solo della creazione di un prodotto, ma anche del suo intero ciclo di vita, fino allo smaltimento finale.
In Italia vengono raccolte ogni anno oltre 160.000 tonnellate di abiti usati. Per gestire tali volumi, negli ultimi 25 anni si è consolidata un’industria che ha alle spalle competenze e know-how e che genera concreti impatti occupazionali, ambientali e sociali sia in Italia che a livello internazionale.
In questa delicata fase di transizione è fondamentale accelerare l’iter legislativo e alleggerire gli operatori degli ingenti costi che stanno sostenendo come quelli legati allo smaltimento del materiale non riutilizzabile né riciclabile e ai contributi economici richiesti dalle stazioni appaltanti.