Sarà proiettato il 6 e l’8 ottobre, al Bertha DocHouse del Curzon Bloomsbury di Londra, il documentario The Fisherman and the Banker della regista Sheena Sumaria. Filmato nell’arco di un decennio, il film racconta la battaglia legale intrapresa nel 2015 da un gruppo di pescatori del Golfo di Kutch, in India, contro l’International Finance Corporation (IFC), ramo di investimento della Banca Mondiale. Il motivo? Aver concesso un prestito per finanziare la costruzione di una centrale elettrica a carbone in Gujarat, nei pressi del porto di Mundra, senza badare alle conseguenze ambientali e sociali del progetto.
Grazie al supporto di EarthRights International, un’organizzazione non governativa con sede a Washington DC, il caso è arrivato fino alla Corte suprema degli Stati Uniti. La battaglia legale è stata lunga e complessa e, nonostante alla fine pescatori abbiano perso la causa, la loro azione ha avuto diversi risvolti significativi.
Innanzitutto, ha avuto il merito di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sulla questione dei grandi progetti industriali e del loro impatto sulle comunità locali e sull’ambiente. In secondo luogo, ha creato un importante precedente legale, dimostrando che anche le piccole comunità possono far sentire la propria voce.
Il documentario si muove tra Washington DC e il distretto di Kutch, per raccogliere le testimonianze del personale di EarthRights International e di alcuni pescatori direttamente coinvolti nel caso giudiziario. Oltre ad essere stato selezionato in numerosi festival internazionali, il film di Sheena Sumaria ha vinto prestigiosi premi come il One World Media Award e il Human Rights Watch Nestor Kirchner Award.