Secondo il nuovo EY Mobility Consumer Index, lo studio annuale condotto da Ernst & Young su 28 Paesi, la propensione verso l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi in Italia e nel mondo è in costante crescita. In particolare, per il 37% degli intervistati, i costi elevati del carburante per i veicoli a motore a combustione interna rappresentano la principale motivazione per l’acquisto di un veicolo ad alimentazione alternativa.
Il sondaggio, condotto su un campione di 19.000 persone in 28 Paesi, rivela che a livello globale il 57% degli acquirenti è intenzionato a scegliere un veicolo elettrico o ibrido. A dominare la classifica è la Cina con una propensione del 78%, seguita da Singapore (74%), Norvegia e Tailandia (73%).
Quanto all’Italia, il 65% degli intervistati dichiara di voler acquistare un veicolo elettrificato nei prossimi due anni. Sebbene in diminuzione, l’interesse per i veicoli elettrificati rimane leggermente superiore alla media dei 28 Paesi esaminati (62%) e colloca l’Italia al sesto posto nella classifica globale.
Nonostante il crescente interesse, permangono ostacoli strutturali che rallentano la diffusione di auto elettriche, come i costi iniziali elevati e la mancanza di un’infrastruttura di ricarica adeguata. In Italia, il 22% delle persone intervistate esprime una preferenza per l’acquisto di un veicolo completamente elettrico (BEV), un lieve aumento rispetto al 21% del 2023, anche se ancora sotto la media globale del 24%. Al contrario, la propensione per i veicoli plug-in ibridi è scesa al 20% (rispetto al 22% del 2023), pur rimanendo sopra la media globale del 12%.
La principale ragione che spinge gli italiani a scegliere veicoli elettrici è l’alto costo del carburante per i veicoli tradizionali a combustione interna, motivazione che supera anche le preoccupazioni ambientali. L’adozione di veicoli elettrici è comunque ancora frenata dalla limitata infrastruttura di ricarica. Oltre il 27% degli intervistati cita la scarsità di stazioni di ricarica come il maggiore ostacolo, seguito dai tempi di ricarica troppo lunghi (30%) e dalla scarsa autonomia del veicolo (33%). Non a caso, il mercato dei veicoli completamente elettrici in Italia rimane modesto, con una quota inferiore al 4% nel 2023. Rispetto a Paesi come Cina (21,7%) e Germania (17,5%), l’Italia è ancora in ritardo, sebbene vi siano stati progressi grazie anche ai recenti incentivi governativi.
Ad esempio, l’introduzione di fondi per l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi ha portato a un aumento delle immatricolazioni nel giugno 2024 del 116% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. L’inadeguatezza dell’infrastruttura di ricarica rappresenta uno dei principali freni alla transizione elettrica. Nel 2024, l’Italia conta circa 50.000 punti di ricarica, con un incremento dell’11% rispetto all’anno precedente, di cui oltre 6.500 sono fast o super fast. Questo miglioramento è positivo, ma ancora insufficiente rispetto alla domanda. L’espansione delle stazioni fast, in particolare lungo le autostrade, è ritenuta cruciale per incentivare l’acquisto di auto elettriche.
“Per supportare la transizione elettrica – scrive EY – è necessario continuare e intensificare gli investimenti e le iniziative in sede europea e nazionale, concentrandosi su tre aree principalmente: ampliare ulteriormente il numero complessivo di punti di ricarica in posizioni strategiche, avviare l’installazione di punti di ricarica fast lungo la rete autostradale, dove sono ancora necessari ulteriori progressi; e, infine, migliorare la customer experience. Nello specifico, è cruciale semplificare l’accesso ai punti di ricarica a livello nazionale e internazionale, integrando piattaforme digitali che offrano un’unica interfaccia per pagamento e prenotazione, garantendo al contempo maggiore trasparenza su tariffe e tempi di ricarica. L’adozione di standard uniformi e interoperabili tra i diversi operatori è determinante per assicurare un’esperienza di ricarica fluida e senza interruzioni, accrescendo la fiducia e la soddisfazione dei clienti”.