Cammina, condividi, ricicla, ripara e riusa. Sono queste le cinque regole essenziali per uno stile di vita improntato alla sostenibilità secondo le nuove generazioni. A guidare questa consapevolezza è la mobilità sostenibile, con il 60% dei giovani che si promuove nell’attenzione quotidiana alla riduzione delle proprie emissioni di carbonio. Per il 39% degli intervistati, infatti, la mobilità è la priorità assoluta per ridurre l’impatto ambientale, seguita dalla raccolta differenziata (24%) e dal riutilizzo degli oggetti (23%).
È quanto emerge dall’indagine “I giovani e la mobilità sostenibile”, condotta da Skuola.net in occasione dell’ECO Festival della Mobilità Sostenibile e delle Città Intelligenti che si è svolto a Roma il 17 e 18 settembre scorsi. Lo studio ha coinvolto 2.500 studenti, tra i 15 e i 35 anni, che non si limitano a promuovere concetti teorici ma mettono in pratica ogni giorno comportamenti virtuosi per tutelare l’ambiente.
Più di 2 giovani su 3 dichiarano di aver rinunciato ai mezzi di trasporto più inquinanti: il 33% utilizza i mezzi pubblici, il 13% si muove in bicicletta o monopattino e il 4% sperimenta forme di micromobilità elettrica come hoverboard o monowheel. Il 19% preferisce invece andare a piedi, mentre solo il 31% continua a fare affidamento su automobili o moto.
Un dato interessante riguarda il commercio online: sebbene solo il 16% dei giovani sia consapevole che lo shopping digitale può ridurre le emissioni di CO2 rispetto agli acquisti in negozio, l’8% ritiene invece che l’e-commerce abbia un impatto ambientale negativo.
Per accelerare la transizione verso una mobilità più ecologica, i giovani individuano alcune priorità. Il 45% ritiene necessario un potenziamento della frequenza dei trasporti pubblici, il 26% chiede di estendere la rete a più aree urbane, mentre il 21% suggerisce di ridurre il costo dei biglietti. Solo l’8% vede nella sicurezza e nel comfort dei veicoli un punto prioritario di intervento.
Nonostante l’impegno verso la sostenibilità, i giovani non vedono ancora il superamento totale dell’auto privata. Il 61% prevede di acquistare un’auto in futuro, mentre il 23% potrebbe rinunciarvi solo con l’espansione del car sharing o del noleggio a lungo termine. Questo apparente paradosso riflette una mancanza di fiducia nell’efficacia delle politiche di transizione ecologica in Italia: solo il 30% dei giovani crede che il Paese stia facendo abbastanza per promuovere la sostenibilità.
Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, commenta così i dati: «I giovani sono disposti ad abbracciare il cambiamento, a muoversi con i mezzi pubblici o in maniera sostenibile. Ma sono anche consapevoli che, allo stato attuale, le nostre città non sono ancora pronte. Quindi, se per oggi la maggior parte lascia parcheggiate auto e moto private, un domani l’auto di proprietà sarà un must per molti di loro, per gestire la vita da adulti».
Per spingere l’adozione di veicoli elettrici, i giovani propongono un approccio su due fronti: aumentare le colonnine di ricarica (priorità per 1 su 3) e incentivare il passaggio con bonus e agevolazioni (31%). Solo il 18% pone al primo posto le campagne di sensibilizzazione sui benefici ambientali dei veicoli elettrici.
Un altro tema centrale per i giovani è l’espansione della ciclabilità urbana. Il 47% degli intervistati vorrebbe più piste ciclabili e infrastrutture dedicate, mentre il 27% ritiene fondamentale ripensare gli spazi urbani, dando più spazio a ciclisti e pedoni. In termini di sicurezza, invece, il 71% dei giovani si dice favorevole a ridurre i limiti di velocità nelle città, accettando di buon grado questa misura se può contribuire a diminuire la mortalità causata dagli incidenti stradali, che rappresentano la principale causa di morte tra i giovani italiani sotto i 30 anni.
Infine, molti intervistati ritengono che per assorbire le emissioni di CO2 inevitabili, si dovrebbe puntare su una maggiore riforestazione urbana, aspetto su cui 2 giovani su 3 concordano, sottolineando che ancora non si sta facendo abbastanza in questo senso.