Lo scorso agosto, le immatricolazioni di auto in Europa Occidentale (UE, Efta e Regno Unito) hanno subito un drastico calo del 16,5% rispetto allo stesso mese del 2023, con solo 755.717 veicoli venduti. Il dato più significativo riguarda le auto elettriche (BEV), che registrano una flessione del 36%, mentre nell’Unione Europea il calo tocca il 43,9%. Secondo l’Acea, associazione dei costruttori europei, il settore sta attraversando una fase critica e i segnali provenienti dal mercato delle auto elettriche sarebbero “estremamente preoccupanti”.
Il calo delle vendite ha riguardato un po’ tutte le principali case automobilistiche. Secondo i dati, Stellantis ha registrato una contrazione del 28,7% ad agosto, con una riduzione della quota di mercato dal 16,1% al 13,7%. Complessivamente, nei primi otto mesi del 2024, il gruppo ha venduto 1.491.967 auto, segnando un ribasso del 3,3% rispetto all’anno precedente.
Pér l’Acea, il calo delle vendite delle auto elettriche – sebbene sostanzialmente circoscritto al mese di agosto – è un campanello d’allarme che richiede interventi immediati da parte delle istituzioni europee. “I produttori automobilistici europei chiedono alle istituzioni dell’UE di presentare misure di soccorso urgenti prima che i nuovi obiettivi di CO2 per auto e furgoni entrino in vigore nel 2025”, afferma l’associazione in una nota.
L’Acea insiste anche sula necessità di anticipare la revisione delle normative sulla CO2: “Esortiamo la Commissione Europea ad anticipare le revisioni delle regolamentazioni attualmente previste per il 2026 e il 2027 al 2025”, dice l’associazione.
Per l’Acea la mancanza di infrastrutture per la ricarica e la scarsità di incentivi restano tra le principali cause del rallentamento della transizione verso le emissioni zero. “Ci mancano le condizioni cruciali per ottenere il necessario impulso alla produzione e all’adozione di veicoli a emissioni zero: infrastrutture di ricarica e rifornimento dell’idrogeno, energia verde accessibile e incentivi adeguati”, denuncia l’associazione aggiungendo che a complicare ulteriormente la situazione è il quadro geopolitico ed economico instabile, che sta minando la competitività del settore automobilistico europeo. “La transizione a emissioni zero è molto impegnativa, con crescenti preoccupazioni circa il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 del 2025”, afferma l’Acea, mettendo in guardia contro possibili sanzioni miliardarie che potrebbero invece essere investite nella transizione.
Il crollo delle vendite ad agosto ha colpito duramente soprattutto la Germania, il più grande mercato automobilistico dell’area, con un calo del 27,8%. Anche Francia (-24,3%) e Italia (-13,4%) hanno fatto registrare un netto calo, mentre il Regno Unito e la Spagna hanno avuto diminuzioni più moderate. L’Acea torna a ribadire che l’industria non può aspettare fino al 2026 per una revisione delle normative e richiede interventi immediati per ristabilire la competitività del settore: “Siamo pronti a discutere un pacchetto di sgravi a breve termine per gli obiettivi di CO2 del 2025 e una revisione rapida delle normative, affinché la transizione verso le emissioni zero possa davvero garantire il futuro industriale dell’Europa”.
Auto elettriche nel 2025: l’analisi più ottimistica di T&E
Di tutt’altro tenore l’analisi e le considerazioni Transport & Environment (T&E), la principale organizzazione per la decarbonizzazione dei trasporti. Nel suo ultimo rapporto, T&E ha elaborato diversi scenari basati sulle vendite del 2023, le previsioni di mercato e i piani industriali, indicando che nel 2024 i BEV potrebbero rappresentare dal 20% al 24% delle nuove auto vendute.
“Le BEV dovrebbero contribuire in media per il 60% alla riduzione delle emissioni che le case automobilistiche dovranno ottenere entro il prossimo anno”, afferma l’analisi di T&E. Un’accelerazione che sarà favorita dall’arrivo di nuovi modelli full electric sotto i 25.000 euro.
Le strategie di Stellantis e Volkswagen: più ibride per abbattere le emissioni
Non tutte le case automobilistiche stanno però puntando in via esclusiva sulle BEV. Stellantis e Volkswagen, secondo lo scenario centrale di T&E, potrebbero coprire fino al 30% delle loro riduzioni di emissioni puntando su veicoli ibridi (HEV), una tecnologia che continua a rappresentare una soluzione di transizione. Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia, mette in guardia: «L’automotive europeo continua a scommettere sulle ibride, una tecnologia che è ben più emissiva rispetto alle auto elettriche e con scarse prospettive di miglioramento. È una scelta miope, sia per il clima che per la concorrenza con l’industria cinese».
In Germania il gruppo Volkswagen, primo costruttore del paese, sta facendo i conti con una profonda crisi finanziaria e con l’eventualità di operare pesanti tagli al personale e chiudere due dei suoi stabilimenti a causa dell’insuccesso commerciale delle vetture elettriche e dei miliardi spesi in ricerca e sviluppo sull’elettromobilità. «Abbiamo due anni, forse meno per risollevarci», ha dichiarato a La Stampa Arno Antlitz, direttore finanziario del gruppo tedesco: «Le nostre consegne sono in calo di 500.000 auto, non si sono riprese in Europa dopo la pandemia. Per Volkswagen è come se avessero chiuso due fabbriche».
Rischi per le BEV: il ruolo delle ibride e delle alleanze tra produttori
Lo studio di T&E prevede che, in uno scenario in cui le case automobilistiche dovessero puntare maggiormente sulle ibride (scenario “high HEV”), la quota di mercato delle BEV potrebbe ridursi dal 24% al 20%. Inoltre, la normativa UE permette meccanismi di flessibilità come il “pooling”, che consente alle case auto di unire le loro emissioni medie con altri produttori. Ad esempio, un’alleanza tra Volkswagen e Tesla potrebbe abbassare la quota di vendite elettriche necessaria per VW dal 22% al 17%, mentre un accordo simile tra Ford e Volvo ridurrebbe l’obiettivo del colosso americano al 9% delle vendite totali.
T&E agli Stati: più sostegno per i veicoli elettrici
Sebbene la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, abbia confermato l’obiettivo del 100% di vendite di auto a zero emissioni entro il 2035, T&E esorta i legislatori a fare di più. «È urgente che l’UE sostenga la diffusione delle auto elettriche fissando obiettivi di elettrificazione per le flotte aziendali», dichiara Boraschi. «I governi devono creare un ambiente normativo stabile, con piani nazionali per le infrastrutture di ricarica e incentivi per gli acquirenti».