Non è un mistero che il nostro patrimonio culturale sia uno dei più potenti motori del nostro turismo. Dopo la paralisi del periodo pandemico, monumenti, musei, gallerie d’arte, siti storici e i più noti centri cittadini hanno ripreso a calamitare visitatori da tutto il mondo generando una spesa di oltre 12 miliardi di euro, corrispondente a circa il 17% della spesa totale dei turisti.
In virtù dei 60 siti patrimonio UNESCO, dei 495 borghi certificati, dei 12mila stabilimenti balneari e dei 168 parchi regionali e nazionali, nel 2023 l’Italia ha registrato circa 142 milioni di presenze legate al turismo culturale.
Secondo lo studio “Il turismo culturale in Italia: analisi territoriale integrata dei dati” pubblicato dall’Istat lo scorso anno, le motivazioni che spingono i turisti verso la nostra penisola sono variegate: il 44.8% visita città, borghi e paesi alla ricerca di atmosfere uniche; il 43% è attratto dal patrimonio naturale; il 27% si concentra su siti storici e archeologici; il 17% esplora mercati tipici locali; il 16.5% dedica attenzione al patrimonio museale; il 15% partecipa a spettacoli, manifestazioni culturali, folkloristiche o religiose; e l’11% si concentra su tour gastronomici o itinerari che consentano di degustare prodotti tipici.
Ma a far riflettere è il dato secondo cui il 70% dei turisti stranieri spinti da interesse culturale si concentra soltanto sull’1% del territorio italiano, con Roma che continua a imporsi come la regina del turismo culturale e Firenze che si rivela la più amata dai viaggiatori. A certificarlo è l’ultimo report sul turismo culturale di The Data Appeal Company presentato lo scorso febbraio a Firenze in occasione di TourismA, il salone italiano di archeologia e turismo culturale.
Lo studio analizza milioni di tracce digitali pubblicate online relativamente a 876 mila punti di interesse turistico in Italia nel 2023 e ci dice che Roma conta da sola quasi il 60% di tutte le recensioni delle prime dieci attrazioni culturali più recensite, mentre Piazza del Duomo a Firenze conquista il primato di attrazione culturale con il sentiment score (ovvero “grado di apprezzamento”) più alto (96.5/100). Punteggi molto alti sono anche quelli totalizzati da Venezia, Firenze, Napoli e Milano, dove si attesta sopra 90/100, con uno scarto netto rispetto al sentiment generale della città.
Più in generale l’apprezzamento nei confronti delle nostre attrazioni culturali non solo è molto alto, ma supera di gran lunga anche quello degli altri comparti turistici: locali e ristorazione (86,16), ricettività (83,23), affitti brevi (86,16) e intrattenimento (86,46).
Come fa notare Mirko Lalli, Fondatore e CEO di The Data Appeal Company, su Officina Turistica, «la classifica delle 10 attrazioni più recensite in assoluto in Italia nel 2023 è una chiara rappresentazione di quelli che sono gli itinerari più battuti dai turisti internazionali nella nostra penisola». A dominare la classifica è Roma, con 5 attrazioni: Colosseo al 1° posto, Pantheon al 2°, Piazza Navona al 4°, Piazza di Spagna al 6°, monumento a Vittorio Emanuele II al 10°. Immediatamente dietro c’è Venezia con 2 attrazioni: Ponte di Rialto al 3° posto e Piazza San Marco al 5°. Nella Top 10 anche l’Arena di Verona (7° posto), Piazza del Duomo a Firenze (8°), la Reggia di Caserta (9° posto).
Fra le aree archeologiche e i musei più apprezzati a livello nazionale, sul podio due dei più conosciuti siti archeologici di sempre: il Foro Romano e il Parco Archeologico di Ercolano.
Spiccano anche il Museo dell’Automobile di Torino al quarto posto e il Museo delle Scienze di Trento al quinto posto, che superano, anche se di poco, mete più classiche come gli Uffizi o la Reggia di Caserta. Nella Top 10 anche Mole Antonelliana a Torino, Palazzo Pitti e Galleria dell’Accademia a Firenze.
Il rapporto ci dice anche che la stragrande maggioranza delle recensioni e dei commenti online è opera dei turisti stranieri, in particolare quelli provenienti dai Paesi europei: in testa a tutti Germania (7,1%), Francia (5,9%), Regno Unito (4,7%) e Spagna (4,3%), quattro Stati che valgono il 22% del totale. In netto aumento anche gli Stati Uniti (3,6%), il Brasile (2,1%) e l’Australia (1,9%), incoraggiante testimonianza del fatto che, dopo l’emergenza Covid, il nostro Paese è tornato ad essere meta dei viaggiatori d’oltreoceano.
Per quanto riguarda i prezzi degli hotel, nel 2023 le tariffe sui portali hanno subito un aumento medio annuale del 20% nelle città della cultura. A Roma la tariffa media è lievitata del 37%, mentre Venezia si conferma la città con la tariffa media più alta: 260 euro a notte per una doppia (+20% rispetto al 2022). Napoli è invece la città con la tariffa media più bassa: 136 euro a notte per una doppia (+25% rispetto al 2022). Questo incremento in alcuni casi potrebbe aver influito negativamente sulle prenotazioni dei portali online, in calo sia ad agosto che a dicembre.