Arriva nelle librerie per la collana I Robinson di Laterza, Dalla parte del suolo. L’ecosistema invisibile, il nuovo saggio di Paolo Pileri, docente di Pianificazione territoriale ambientale al Politecnico di Milano che si occupa da sempre di suolo, consumo di suolo ed effetti ambientali ed ecologici.
Elemento fra i più vitali e fragili del nostro pianeta, il suolo è costantemente minacciato. Cementificazione, asfalto, microplastiche, pesticidi, erosione e incendi lo colpiscono in maniera devastante, mettendo a rischio un ecosistema cruciale per la regolazione del clima e per la sopravvivenza di un terzo della biodiversità terrestre. Questo fragile strato della Terra ospita miliardi di organismi viventi che sostengono la vita delle piante, rappresenta una riserva d’acqua insostituibile ed è la base di quasi tutto il cibo che nutre uomini e animali.
Nonostante la sua importanza, il suolo continua a essere trattato come una risorsa da sfruttare indiscriminatamente, ignorandone la natura non rinnovabile. Ci vogliono oltre 2000 anni perché solo 10 centimetri di suolo si formino, ma lo consumiamo a un ritmo vertiginoso, fuori dalle priorità politiche e ambientali. Per molti, rimane un bene di mercato da utilizzare senza riflettere sulle conseguenze catastrofiche che questo comportamento genera per l’intero ecosistema.
Nel suo libro Dalla parte del suolo, Paolo Pileri mette in luce la straordinaria ricchezza del suolo e la sua insostituibile generosità, evidenziando le forze che lo danneggiano: logistica, agricoltura intensiva, estrazione, conflitti, piani edilizi sconsiderati e incentivi urbanistici. Pileri non si limita a denunciare chi sfrutta il suolo in maniera irresponsabile, ma invita a una maggiore consapevolezza, insegnando a porre le giuste domande a chi, con decisioni tecniche e amministrative, permette il suo consumo, spesso mascherato da false promesse di sostenibilità.
Il volume offre al suolo una voce potente, sollecitando ciascuno di noi a difenderlo. In un momento di crisi ambientale, sostiene lo studioso, stare dalla parte della terra è l’unica scelta possibile.