Tredici storie, tredici scorci di vita catturati attraverso i carrelli della spesa di altrettanti italiani: pensionati, famiglie, studenti, immigrati, disoccupati e monogenitori. Un mosaico di esperienze che svela come il nostro rapporto con il cibo stia cambiando, rivelando le disuguaglianze che caratterizzano la nostra società e richiamando l’attenzione sull’urgenza di ristabilire un concetto fondamentale di giustizia alimentare.
Lo scorso 30 agosto Baldini+Castoldi ha mandato in libreria La spesa nel carrello degli altri. L’Italia e l’impoverimento alimentare (collana Le Formiche), un saggio scritto dall’economista Andrea Segrè, noto per il suo impegno contro lo spreco alimentare, e dall’accademica Ilaria Pertot. Il lavoro si propone di andare oltre le statistiche, dando un volto umano a quei numeri freddi che spesso leggiamo.
Nella prefazione del libro, il Cardinale Matteo Maria Zuppi lancia un invito a riflettere su una domanda fondamentale: “Cosa mangiano i poveri?” Il cardinale sottolinea che la risposta a questa domanda non riguarda solo i più vulnerabili, ma tutti noi. Comprendere e condividere le difficoltà alimentari degli altri ci porta a rivalutare l’importanza del cibo e a riconoscere che, nella condivisione, nessuno dovrebbe rimanere affamato.
Attraverso le tredici storie raccontate nel libro, si esplorano le vite di coloro che, giorno dopo giorno, devono fare i conti con l’impoverimento alimentare. Pensionati e disoccupati che da tempo lottano per far quadrare i conti, famiglie e monogenitori il cui reddito è spesso insufficiente, e individui alle prese con disturbi alimentari o dipendenze. Le storie svelano non solo le difficoltà economiche, ma anche le false credenze e i pregiudizi che spesso circondano le abitudini alimentari di chi vive in condizioni di povertà.
Il libro si avvale del metodo delle “microstorie”, un approccio reso celebre da studiosi come Carlo Ginzburg e Giovanni Levi, per tracciare un quadro sociale complesso e stratificato. Il risultato è un’approfondita indagine sull’impoverimento alimentare che coinvolge trasversalmente la società italiana. Nonostante il cibo rappresenti ancora un elemento centrale nella cultura e nell’economia italiana, sta progressivamente perdendo il suo valore, con conseguenze paradossali come l’aumento dello spreco alimentare.
La spesa nel carrello degli altri non si limita a descrivere il problema: chiama all’azione. Per combattere l’impoverimento alimentare, è necessario un impegno collettivo che coinvolga istituzioni, comunità locali, famiglie e scuole. Servono interventi strutturali e politiche alimentari urbane che possano rispondere efficacemente alle necessità reali. L’obiettivo ultimo è garantire a tutti il diritto a un’alimentazione adeguata, sicura e sostenibile, supportato da programmi di educazione alimentare estesi a tutti i livelli scolastici.