Scatta oggi, 1 agosto, l’Earth Overshoot Day 2024, il giorno che segna il sovrasfruttamento della Terra calcolato ogni anno dal Global Footprint Network. Calendario alla mano, in soli 7 mesi l’umanità (8 miliardi di abitanti) ha già utilizzato ciò che la Terra impiega 12 mesi per rigenerare.
Abbiamo praticamente già “esaurito” tutte le risorse che la Natura produce in un intero anno e oggi iniziamo ad andare a debito. Esattamente mezzo secolo fa, nel 1974 l’Overshoot Day cadeva il 30 novembre: sforavamo di un mese il nostro budget annuale. Nel 2004, siamo scivolati al 2 settembre e dieci anni dopo, nel 2014, siamo arrivati al 5 agosto: il nostro debito ecologico ha continuato a crescere e l’Overshoot Day a bruciare giorni sul calendario.
Come ricorda il WWF, questo progressivo sovrasfruttamento delle risorse naturali ha portato a una drastica perdita di biodiversità, un eccesso di gas serra di origine antropica nell’atmosfera, i cui effetti stanno diventando più evidenti con l’aumento della frequenza e dell’intensità di ondate di calore, incendi boschivi, siccità e inondazioni, rappresentando una minaccia per la nostra stessa sopravvivenza.
Il 21, 22 e 23 luglio scorsi sono stati i tre giorni più caldi mai registrati al mondo dal 1940, secondo il Servizio europeo sul cambiamento climatico di Copernicus. Il 22 ha fatto segnare un record assoluto con una temperatura media globale di 17,16 gradi. Ancora più preoccupante appare la tendenza dell’ultimo anno: giugno 2024 è stato il 13° mese consecutivo in cui la temperatura globale è stata fuori scala rispetto ai rispettivi mesi precedentemente registrati e il 12° in cui ha raggiunto 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali.
L’Earth Overshoot Day viene calcolato dividendo la biocapacità del Pianeta (la quantità di risorse ecologiche che la Terra è in grado di generare in quell’anno) per l’impronta ecologica dell’umanità (la domanda delle nostre società per quello stesso anno) e moltiplicando tutto per 365, ovvero i giorni che costituiscono un anno.
Attualmente si stima che a livello globale stiamo consumando l’equivalente di 1,7 Pianeti all’anno: stando alle tendenze attuali, nel 2030 potremmo arrivare a due pianeti all’anno.
“Se fino agli anni 60 l’umanità era più o meno in equilibrio con la Natura, di anno in anno la data si è spostata scalando il calendario, per arrivare oggi all’inizio di agosto – commenta Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del WWF Italia -. Vivere costantemente al di sopra delle possibilità fisiche del nostro Pianeta è una possibilità limitata nel tempo, rischiamo un disastro ecologico: i beni e i servizi che sono alla base delle nostre società ed economie sono tutti prodotti da ecosistemi sani e funzionanti. Abbiamo ormai molte soluzioni mirate per invertire il sovrasfruttamento delle risorse e sostenere la rigenerazione della biosfera nella quale viviamo. Le opportunità provengono da tutti i settori della società. Anche solo mettere mano ai sistemi alimentari potrebbe ridurre il nostro debito: dimezzare il consumo di carne farebbe guadagnare altri 17 giorni, eliminare perdite e sprechi alimentari che affliggono il pianeta altri 13 giorni. È indispensabile agire ora e non perdere più tempo prezioso”.
Lewis Akenji, membro del consiglio direttivo del Global Footprint Network, afferma: “Il sovrasfruttamento finirà. La domanda è come: per progettazione o per disastro? Una transizione pianificata ci offre una sicurezza maggiore rispetto al cedere ai capricci di un pianeta sbilanciato dal sovrasfruttamento”.
“È essenziale porre fine all’overshoot. È anche possibile, dato il potenziale umano”, commenta Debora Barioni del Global Footprint Network, che affida la possibilità di invertire la rotta alle soluzioni riassunte sotto la sigla #MoveTheDate.
Posticipare l’Overshoot Day di almeno 5 giorni all’anno consentirebbe di raggiungere una sorta di compatibilità con il pianeta prima del 2050. Un obiettivo urgente e indispensabile, che trova delle significative opportunità in cinque aree chiave: città, energia, cibo, popolazione e pianeta.
Sulla piattaforma The Power of Possibility sono evidenziate in dettaglio le opzioni che spostano l’Earth Overshoot Day. Ad esempio, tagliare le emissioni di CO2 dai combustibili fossili del 50% sposterebbe #MoveTheDate di ben tre mesi.
High 5! 👋 Yeah, just think about it … on the tips of five fingers on that palm are solutions to how we #MoveTheDate of #EarthOvershootDay. Can we make this a reality and delay #Overshoot?
— Global Footprint Network (@EndOvershoot) August 1, 2024
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Anche Letizia Magaldi, Presidente di Kyoto Club, ha voluto ribadire che non si tratta di un fenomeno irreversibile: “Ricerca, conoscenza e tecnologie innovative ci aprono scenari fino a ieri impensati. E nuovi modelli di comportamento, di cui soprattutto i più giovani si stanno facendo testimoni, sono la forza su cui possiamo e dobbiamo puntare per dare basi più solide al nostro futuro”.
L’Italia resta purtroppo uno dei Paesi con il più elevato debito ecologico. Quest’anno il nostro Overshoot Day è infatti arrivato già il 19 maggio: da quella data, se tutti consumassero come noi saremmo in debito di 226 giorni con il Pianeta rispetto alla fine dell’anno. Se insomma tutti vivessero come noi italiani servirebbero 2,6 pianeti Terra per soddisfare i bisogni dell’umanità.