La domanda è più complessa di quello che si potrebbe immaginare. Tendiamo a pensare ai metalli come un prodotto naturale, perché estratto più o meno così come si trova in natura e trasformato praticamente senza particolari lavorazioni.
Oltre a questo la riciclabilità dei metalli è nota, e questo li rende senza dubbio una risorsa che può essere definita rinnovabile. Tuttavia le cose non stanno esattamente così e per capirlo, bisogna che venga definito chiaramente il concetto di ecosostenibilità. Per valutare l’ecosostenibilità di un materiale, e nel caso specifico di un metallo, è necessario prendere in considerazione tutto il ciclo produttivo. Questo è fatto da individuazione, estrazione, lavorazione, trasporto, e riciclo o smaltimento.
I costi ambientali dell’estrazione dei metalli sono generalmente piuttosto alti. Comportano una parziale contaminazione dell’ambiente già a partire dalla fase di ricerca e analisi dei terreni dove vengono cercati. Questa contaminazione diventa molto forte al momento dell’effettiva estrazione del metallo.
L’estrazione comporta infatti lo stravolgimento delle condizioni naturali del luogo, per cui se il giacimento si trova sotto una foresta, sarà necessario disboscare un’area tanto maggiore quanto il giacimento è remoto. Va infatti liberata dalla vegetazione quella che diventerà la miniera e poi, naturalmente, ci sarà necessità della costruzione di infrastrutture, come strade ed eventuali alloggiamenti per i minatori, per permettere le attività di estrazione e di trasporto dei materiali. Siano quelli estratti o quelli necessari per far funzionare il piccolo villaggio che si crea intorno alla miniera.
Le attività estrattive hanno poi un altro tipo di impatto sull’ambiente, che è quello dei molti inquinanti che per motivi direttamente o indirettamente collegati al funzionamento della miniera, vengono immessi nell’ambiente. Si tratta sia di acque reflue, sia di gas che contaminano la qualità dell’aria, sia di semplice immondizia non correttamente smaltita (caso che è frequente se le miniere sono in paesi del cosiddetto Terzo Mondo).
Oltre alla fase estrattiva, hanno un grande impatto ambientale anche le attività di lavorazione dei metalli, come dimostra per esempio il caso dell’ex Ilva di Taranto. Queste solitamente implicano una separazione del metallo puro da altre sostanze e la fusione. Entrambi i processi comportano un grande impiego di energia, la cui produzione ha un costo ambientale ben noto.
Infine ci sono il trasporto e la trasformazione del metallo. Anche questi due processi sono piuttosto impattanti dal punto di vista ambientale, non fosse altro che per l’inquinamento atmosferico che il mero trasporto comporta.
Da quanto sopra si evince chiaramente che, laddove possibile, la soluzione migliore è il riciclo. Riciclare metalli non è assolutamente a impatto zero per l’ambiente, ma considerato che elimina completamente le fasi di ricerca, estrazione, lavorazione e parte del trasporto, è una soluzione molto più ecologica. Non tutti i metalli però sono ugualmente ecosostenibili.
A spiccare fra i più ecosostenibili sono l’acciaio e l’alluminio. Entrambi sono metalli estremamente duttili, che trovano larghissimo impiego nella nostra quotidianità. L’acciaio, per esempio, viene largamente usato sia in edilizia, sia per la produzione di oggetti di uso quotidiano, come i semplici utensili da cucina. La sua vita praticamente eterna, soprattutto nella variante inossidabile, lo rende una scelta eccellente per questo tipo di utilizzi.
L’alluminio ha caratteristiche leggermente diverse per cui anche il suo utilizzo cambia. Non ha la resistenza dell’acciaio, ma la sua tenuta e durata nel tempo, unita alla sua leggerezza lo rende comunque ideale per l’edilizia. Gli infissi in alluminio Domal, per esempio, sfruttano proprio queste sue due caratteristiche, per produrre finestre ecosostenibili, perché durevoli e perché fatte in alluminio al 75% riciclato.
Contrariamente ad altri metalli, l’alluminio e l’acciaio sono riciclabili al 100%. Questo rende il loro riutilizzo molto conveniente da un punto di vista economico. Ma non solo. Per quanto riguarda l’alluminio, i costi ambientali di estrazione sono nettamente superiori a quelli di lavorazione e di riciclo dell’alluminio che ha già avuto una vita.
L’acciaio è invece una lega, per cui non si estrae, ma viene ottenuto da metalli estratti combinati tra loro. Il combinato di estrazione di metalli diversi unito alla lavorazione complessa, rende la produzione di acciaio a partire da materie prime meno conveniente del suo riciclo.
Un’ultima soluzione in materia di metalli ecosostenibili sono i rottami in ferro e altri metalli. Questa è altamente economica, anche se data l’eterogeneità dei metalli che si trovano nei rottami non garantisce la migliore qualità.