Si chiama “Smoke Automatic Detection” (SAD) ed è un sistema che utilizza l’intelligenza artificiale per intercettare tempestivamente gli incendi boschivi. Si tratta del primo esperimento europeo di monitoraggio automatizzato degli incendi finanziato dal programma dell’Unione Europea NextGenerationEU, attraverso i bandi del nodo di innovazione Nord-Ovest Digitale e Sostenibile (Nodes).
Nella fase iniziale SAD coprirà un’area di 80 chilometri quadrati, comprendente i comuni di Bardonecchia, Oulx e Sauze d’Oulx, zone che negli ultimi sette anni hanno subito devastanti incendi che hanno provocato una perdita complessiva di 4.000 ettari di bosco. Per il momento sono state installate dodici telecamere su cinque torri di telecomunicazioni preesistenti, equipaggiate con SmoCam, un sofisticato software di intelligenza artificiale sviluppato dalla società torinese WaterView.
Questo sistema avanzato, già impiegato dal 2023 in alcune aree protette, è in grado di analizzare in tempo reale le immagini catturate dalle telecamere, rilevando pennacchi di fumo e focolai di incendio. Una volta individuato un potenziale incendio, il software genera un allarme tempestivo, permettendo di intervenire rapidamente e riducendo significativamente il rischio di propagazione delle fiamme.
Diversi enti hanno collaborato per ottimizzare al meglio l’efficacia del progetto. Fondazione Links ha svolto un ruolo cruciale nella selezione delle aree a rischio, utilizzando tecnologie di analisi digitale del territorio per mappare le zone più vulnerabili. L’infrastruttura di telecomunicazioni è stata messa a disposizione da Inwit, consentendo l’installazione della sensoristica necessaria per il monitoraggio continuo.
Durante la presentazione del progetto a Torino, Luigi D’Angelo, direttore dell’Ufficio di coordinamento delle emergenze della Protezione Civile, ha evidenziato l’importanza di sviluppare ulteriormente le tecnologie di allerta precoce. “Nella fase delle previsioni la Protezione civile ha fatto tanto,” ha dichiarato D’Angelo, “ma è fondamentale continuare a lavorare per il monitoraggio in tempo reale, come hanno dimostrato i violenti fenomeni meteorologici che negli ultimi anni da straordinari sono diventati ordinari. E stiamo lavorando a un algoritmo che nei prossimi mesi consentirà di avvertire l’intera popolazione in caso di emergenza.”