Si è tenuta il 3 luglio a Roma l’undicesima edizione dell’Ecoforum, organizzata da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club. L’incontro si è concentrato sul nuovo Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) presentato dal Governo Meloni e, in particolare, sul tema dell’energia nucleare. Il PNIEC prevede che l’energia nucleare possa coprire fino al 22% della domanda di elettricità entro il 2050. Attualmente, oltre il 36% dell’energia del Paese proviene da fonti rinnovabili, con picchi del 52,5% registrati nel maggio scorso.
Già nei giorni scorsi le associazioni ambientaliste sottolineavano in una nota congiunta come la proposta del nucleare risulti “irrazionale”, considerando la posizione degli italiani, che già in due referendum si sono espressi contrari. Una tendenza confermata anche dal sondaggio Ipsos commissionato per l’Ecoforum, dal quale emerge che il 75% degli italiani ritiene che il nucleare non sia una soluzione praticabile, considerandolo troppo rischioso e poco economico. Solo il 25% sostiene che sia meglio un ritorno al nucleare. I risultati sono stati presentati durante l’evento al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.
“Mancano solo sei anni al 2030, ma il Governo Meloni guarda al passato a partire dalla scelta fatta sul Pniec contenente un mix energetico basato anche sul nucleare, sul gas e sul Piano Mattei, ha commentato il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani. “Una decisione grave che non tiene conto delle esperienze virtuose in fatto di rinnovabili, sparse nella Penisola, e della leadership italiana sull’economia circolare in Europa. Occorre accelerare lo sviluppo e la realizzazione di nuovi impianti a fonti pulite e lavorare sulle filiere strategiche dell’economia circolare a partire dal riciclo dei Raee, il cui tasso di raccolta però continua drammaticamente a scendere di anno in anno, rendendo evidente anche l’esigenza di nuove campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte ai cittadini”.