Emanato lo scorso 14 giugno scorso dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con i ministeri dell’Agricoltura e della Cultura, è stato adesso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto sulle aree idonee per le rinnovabili.
Le Regioni avranno ora il compito di redigere la mappa delle aree idonee sul loro territorio entro 180 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta.
Il provvedimento continua a incontrare le aspre critiche delle maggiori organizzazioni ambientaliste che lo considerano un’ulteriore barriera per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia e quindi anche per l’indipendenza e la sicurezza energetica.
Due settimane fa, commentando l’ultima versione del decreto, Greenpeace, Legambiente e WWF avevano denunciato che oltre a complicare ulteriormente il quadro normativo per le rinnovabili, il documento non fornisce principi e criteri omogenei per la localizzazione degli impianti e la selezione delle aree idonee.
Dopo l’approvazione del decreto-legge Agricoltura, che limita drasticamente il fotovoltaico nei terreni agricoli – norma che le organizzazioni ambientaliste reputano sconsiderata perché non aiuterà a frenare i consumi di suolo ma ritarderà il raggiungimento dei nostri obiettivi energetici -, l’accordo sulle aree idonee amplia ulteriormente le restrizioni dando di fatto una nuova stretta alle zone su cui potranno essere installati gli 80 GW di nuove rinnovabili, previsti nel decreto, necessarie al raggiungimento degli obiettivi.
Secondo Greenpeace, Legambiente e WWF “il decreto avrebbe dovuto prevedere principi uniformi per la selezione di aree nelle quali le rinnovabili possano essere autorizzare in modo più semplice e rapido. Invece, il quadro autorizzativo per le rinnovabili diventa ancor più complicato, senza una cornice di principi omogenei capaci di indirizzare la successiva attività di selezione delle aree, da effettuarsi con leggi regionali. L’esito di questo percorso saranno leggi regionali disomogenee, che complicheranno ulteriormente il quadro regolatorio per le rinnovabili, già messo a durissima prova”.