Un nuovo piano strutturale che per il primo anno prevede l’investimento di un milione di euro per migliorare qualità e quantità della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio nei Comuni di Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania e Reggio Calabria. Lo ha annunciato il Consorzio Nazionale Imballaggi CONAI spiegando che nei sette Comuni in questione risiede il 30% degli abitanti delle cinque Regioni coinvolte (Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), circa sei milioni su diciotto milioni.
“Intervenire su queste città – ha detto Ignazio Capuano, presidente CONAI – può significare un miglioramento dei tassi di intercettazione dei rifiuti di imballaggio, e del loro riciclo, a livello nazionale. L’Europa ci mette di fronte a obiettivi sempre più sfidanti, ma è soprattutto il Pianeta a chiederci un impegno serio e concreto per migliorare ulteriormente i nostri risultati di circolarità: tutelarne le risorse è diventato urgente ed essenziale”.
“I Comuni coinvolti si trovano in cinque Regioni in cui ancora oggi la raccolta differenziata ha ampi margini di miglioramento, e si assesta su percentuali comprese fra il 51% e il 58% – commenta Fabio Costarella, vicedirettore CONAI -. Numeri che devono crescere e avvicinarsi a quelli di molte regioni del Centro e del Nord. Anche per questo l’investimento economico è importante: servirà sia alla progettazione sia alla formazione degli operatori, oltre che alle analisi merceologiche e ovviamente a tutte le campagne di comunicazione necessarie a informare e coinvolgere i cittadini”.
Il totale degli abitanti complessivi di Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania e Reggio Calabria supera i cinque milioni. Il piano straordinario di CONAI, nel primo anno, ne coinvolgerà oltre un milione e duecentomila. E, nelle città più popolose come Roma, Napoli e Palermo, l’intenzione è quella di procedere per Municipi. Il progetto, condiviso con Anci, coinvolge anche tutti i Consorzi di filiera del sistema CONAI (Ricrea, CiAl, Comieco, Rilegno, Corepla, Biorepack, CoReVe), e ha la supervisione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.
La sua fase operativa coprirà tutte le fasi gestionali dei piani di raccolta. “Si partirà dalla mappatura delle criticità con analisi merceologiche puntuali e dalle valutazioni delle performance del territorio – spiega Fabio Costarella -. Per ogni Comune, poi, sarà effettuata un’analisi di costi e fabbisogni ad hoc, pianificando modelli attuativi e dimensionamento dei servizi sulle specifiche esigenze. CONAI e i Consorzi seguiranno tutte le fasi, da quella di startup, che includerà la formazione di tutto il personale dedicato e dei facilitatori, fino alla creazione del materiale informativo e a tutta la campagna di comunicazione, oltre che l’assistenza alla fase di startup”.
Ambiziosi gli obiettivi comunali di aumento della raccolta differenziata in un orizzonte annuale, anche in questo caso differenti per Comune.
Come si legge nella nota diffusa dal Consorzio, nei Municipi coinvolti, l’obiettivo per Roma è di passare dall’attuale 45,8% di raccolta al 47,6%, per Napoli dal 40,4% al 43,1%, e per Bari dall’attuale 40% al 45,5%.
Sono invece superiori i margini di crescita attesi nelle città più piccole e meno complesse. A Reggio Calabria, dal 41% di oggi, si punta a superare il 55% di differenziata. A Catania, che oggi sfiora il 22%, si mira a raggiungere il 35%. A Palermo si vuole passare dal 15,1% al 27% circa. E a Messina, che oggi mette a segno il 53,4%, l’obiettivo è quello di superare il 63%.