Nell’ambito del Fit for 55, il pacchetto di riforme e regolamenti dell’UE per accelerare il processo di decarbonizzazione attraverso la riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, il Consiglio europeo ha approvato una serie di norme comuni sul mercato interno riguardanti le fonti energetiche green, con particolare attenzione ai gas rinnovabili a basse emissioni di carbonio e all’idrogeno. Il nuovo regolamento, insieme alla relativa direttiva, mira a rivedere la legislazione comunitaria vigente sul gas proveniente da fonti fossili.
Il regolamento introduce norme per la fornitura, il trasporto e lo stoccaggio di gas naturale e idrogeno, con l’obiettivo di organizzare al meglio il mercato del gas e sostenere lo sviluppo del mercato dell’idrogeno, comprese le infrastrutture dedicate.
Le nuove norme sulle fonti energetiche green dell’UE sono ispirate al principio dell’efficienza energetica come priorità e prevedono la creazione di una rete integrata e trasparente in tutti i Paesi dell’Unione. Questo include la realizzazione di una piattaforma permanente per l’aggregazione della domanda. Uno degli obiettivi principali del pacchetto Fit for 55 è ridurre le emissioni di gas serra attraverso la progressiva eliminazione dei combustibili fossili. A partire dal 2049, non saranno più stipulati contratti a lungo termine con fornitori di gas di origine fossile.
Per facilitare la penetrazione nel mercato di fonti energetiche green come gas rinnovabile, gas a basse emissioni di carbonio e idrogeno, gli Stati membri dovranno offrire incentivi e sconti sulle tariffe. È previsto anche un meccanismo volontario per sostenere il mercato dell’idrogeno per cinque anni. Si punta, inoltre, a tutelare i cittadini economicamente più vulnerabili e quelli colpiti dalla povertà energetica, con un focus particolare sulle aree remote. Ciò comporta una maggiore protezione dalle interruzioni di fornitura di energia e l’individuazione di fornitori di ultima istanza per garantire la continuità dei servizi.
Gli Stati membri avranno due anni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per adeguare la loro legislazione nazionale alle nuove disposizioni UE.
Intanto, attraverso la 19esima edizione del rapporto Comuni rinnovabili di Legambiente, si apprende che le rinnovabili sono nettamente in crescita in Italia, sebbene i numeri non sono ancora sufficienti a centrare gli obiettivi al 2030. Si calcolano 5,79 GW di nuove installazioni di rinnovabili nel 2023, con un +5,1 GW rispetto al 2012 e un +2,6 GW rispetto al 2022. A guidare la transizione è il solare fotovoltaico con 5,23 GW di nuova potenza installata, seguito dall’eolico che registra, anche se con un ritmo più lento, un incremento di potenza di 487 MW.