Cresce sensibilmente la consapevolezza delle aziende italiane sulla cultura della sostenibilità e, in modo particolare, sull’efficienza energetica. Le PMI e le grandi imprese italiane che nel 2024 hanno effettuato investimenti green sono il 69%, percentuale in aumento rispetto al 2023; di questi investimenti, il 68% si concentra su interventi di efficientamento energetico. La percentuale sale al 79% fra le grandi aziende con oltre 250 dipendenti, mentre soltanto due anni fa, le imprese nazionali che avevano fatto investimenti simili erano il 45%.
Sono i dati più significativi che emergono dall’Osservatorio sulla Clean Technology, il primo osservatorio italiano – giunto alla sua terza edizione – che analizza la percezione e l’adozione di buone pratiche di sostenibilità ambientale, efficienza energetica ed economia circolare nelle aziende italiane.
Nella ricerca svolta da Eumetra per conto di Innovatec e Circularity sono state interrogate 450 PMI e Grandi Aziende, coinvolgendo figure come il titolare/amministratore dell’azienda (56%), il responsabile della funzione sostenibilità, temi green e circolarità (9%), il responsabile nelle funzioni amministrative, acquisti, produzione e qualità, dedicato ai temi della sostenibilità in azienda (35%).
Parlando di sostenibilità ambientale, economia circolare ed efficienza energetica i temi che sono stati ritenuti prioritari per il Paese sono la tutela e il rispetto per l’ambiente (46%), il risparmio ed efficienza energetica (44%) e la riduzione dei rifiuti (54%). A fronte del crescente interesse delle nostre aziende per i temi della sostenibilità, resta comunque significativo il numero delle imprese che ancora non hanno un piano industriale legato alla sostenibilità (l’80%), dato appena più basso nelle aziende di grandi dimensioni (61%).
Risultano però essere sempre di più le imprese che si stanno strutturando per gestire in modo specifico le questioni legate agli ESG: nel 18% delle imprese italiane esiste un team o un’area riservata alla sostenibilità, un dato in crescita e quasi doppio rispetto allo scorso anno (era il 10%).
Mancanza di competenze e di percorsi di formazione (72%), investimenti troppo costosi e mancanza di incentivi sono le principali barriere agli investimenti in sostenibilità ed economia circolare (84%).
Non c’è dubbio – conclude l’osservatorio – che la digitalizzazione e la sostenibilità debbano essere le priorità nello stanziamento dei fondi del PNRR. Il 34% delle aziende ritiene che non sarà facile accedere ai fondi. Il 29%, dato in crescita rispetto al 2023, sottolinea che dipenderà dalla concreta attuazione del Piano e dalle riforme che verranno fatte.
“Questa terza edizione dell’Osservatorio sulla Clean Technology nelle aziende italiane ci restituisce una fotografia molto nitida, sicuramente incoraggiante ma indicativa dei cambiamenti in atto. Gli imprenditori e le imprese italiane sono passati dalle intenzioni alle azioni, la stragrande maggioranza ha fatto investimenti green e si aspetta di doverli incrementare nel prossimo futuro – commenta Elio Catania, Presidente di Innovatec –. Non solo crescono gli investimenti ma è aumentata anche la consapevolezza che si tratti di un impegno che restituisce all’impresa una maggiore efficienza e redditività. Le imprese hanno avviato un percorso di rafforzamento in cui l’efficienza energetica si conferma il primo investimento green e che vede l’economia circolare diventare sempre più centrale”.