Il Consiglio dell’Unione Europea ha recentemente adottato la direttiva riveduta che mira a ridurre emissioni industriali, promuovendo allo stesso tempo l’efficienza energetica, un’economia circolare e la decarbonizzazione. Si tratta del principale strumento dell’UE che regolamenta l’inquinamento causato dalle installazioni industriali. Le strutture soggette alla direttiva, tra cui centrali elettriche, raffinerie e impianti di smaltimento dei rifiuti, contribuiscono a circa il 40% delle emissioni di gas serra e al 20% delle emissioni inquinanti nell’aria e nell’acqua.
Per limitare ancora di più l’impatto di questi stabilimenti, la direttiva riveduta include nel proprio ambito di applicazione anche le aziende zootecniche per allevamenti intensivi su larga scala, compresi gli allevamenti di suini e pollame. Sono inserite nell’ambito di applicazione anche le attività minerarie e la fabbricazione di batterie su vasta scala.
Stando alle nuove norme, queste installazioni necessitano di autorizzazioni, poiché devono dimostrare la loro conformità alle norme vigenti in materia di riduzione delle emissioni industriali, compresi misure e valori limite di emissione appropriati. La procedura di autorizzazione sarà più efficiente e meno onerosa, introducendo ad esempio l’obbligo per gli Stati membri di istituire un sistema di autorizzazione elettronica entro il 2035. Ogni Stato stabilirà sanzioni, proporzionate e dissuasive, da applicare in caso di inosservanza della direttiva. Per le violazioni gravi, i gestori potranno essere soggetti a sanzioni fino ad almeno il 3% del loro fatturato annuo nell’Unione. Il regolamento prevede anche l’istituzione di un nuovo portale più completo e integrato sulle emissioni industriali, in sostituzione dell’attuale registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti. Riguardo all’obiettivo “inquinamento zero” del Green Deal, il nuovo portale migliorerà l’accesso del pubblico alle informazioni relative alle emissioni industriali e agevolerà la partecipazione del pubblico ai processi decisionali in materia ambientale, compresa l’identificazione delle fonti di inquinamento.