È stato siglato un accordo quadro tra FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e ReCUI-Rete delle Cattedre UNESCO Italiane per lo sviluppo di progetti condivisi a favore dei territori e delle persone che li abitano, finalizzati al recupero della dimensione umana dello spazio pubblico e alla promozione di uno stile di vita attivo a partire dalle scelte di mobilità.
In linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU, FIAB e ReCUI – si legge nella nota stampa – riconoscono l’importanza di promuovere azioni per contrastare il cambiamento climatico e per la tutela dell’ambiente, convinti che solo attraverso attività di sensibilizzazione e informazione sui rischi legati al clima e ai disastri naturali è possibile favorire una maggiore presa di coscienza da parte della collettività sull’importanza della tutela dell’ambiente, dalla biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.
La collaborazione unisce, di fatto, il principio dell’educazione al vivere assieme promosso dalla Rete delle Cattedre UNESCO Italiane alla capacità di FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta di instaurare validi rapporti con la società civile di città e territori attraverso l’impegno delle oltre 190 associazioni locali. Tra i primi interventi della neonata collaborazione tra FIAB e ReCUI: la pubblicazione di decaloghi sulla salvaguardia dell’ambiente attraverso l’uso di mezzi di trasporto ecosostenibili come la bicicletta; l’implementazione di buone prassi per favorire nel quotidiano la mobilità sostenibile sia per gli adulti sia per bambini, bambine e adolescenti; iniziative e campagne informative a favore della tutela dell’ambiente, dello spazio pubblico e dell’educazione al benessere; offrire un supporto tecnico ai Comuni che vogliono creare percorsi dedicati casa-scuola-casa da compiere in bici o a piedi.
“L’idea di osservare il territorio e le comunità che lo abitano significa ripensare al welfare e al wellbeing insieme, riportando il tema della salute non solo a un’assenza di malattia, ma alla capacità di vedere se stessi nello spazio circostante e nel tempo – ha detto il Portavoce ReCUI Patrizio Bianchi al momento della firma dell’accordo, avvenuta in occasione dell’evento Education, Science and Culture of Mobility and Wellbeing in our Cities, ospitato dalla Cattedra UNESCO “Education, Growth and Equality” dell’Università di Ferrara (Economia e Marketing).
“La città è indubbiamente una delle migliori invenzioni dell’homo sapiens anche se, dopo quasi 8 mila anni, è stata trasformata negli ultimi 50-60 anni in una realtà patogenica, soprattutto per i bambini e per gli anziani – ha aggiunto Andrea Lenzi, professore della Cattedra UNESCO ‘Education and research for improved urban health and wellbeing in cities’ dell’Università La Sapienza di Roma. – Una delle terapie più semplici e meno costose per contrastare questa situazione è camminare o muoversi in bicicletta. E l’educare le persone a questa necessità ha una grande valenza”.
“Rendere le città a misura di bicicletta significa renderle accessibili, non solo come destinazione del tempo libero ma anche per la formazione più qualificata e per le migliori opportunità lavorative – ha sottolineato il presidente di FIAB Alessandro Tursi -. La bici è, inoltre, uno strumento di inclusione socio-economica, laddove invece le città a misura di auto sono diventate sempre più invivibili e escludenti”.