Come ampiamente preannunciato, l’Organizzazione meteorologica internazionale (Wmo) conferma che il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato al mondo da quando ci sono rilevazioni scientifiche. La temperatura media ha raggiunto quota 1,45 gradi centigradi sopra i livelli pre-industriali.
“Non siamo mai stati così vicini, anche se per ora temporaneamente, al limite più basso dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico, 1,5 gradi -, ha commentato il segretario generale dell’Organizzazione, Celeste Saulo -. La nostra comunità della Wmo lancia l’allarme rosso al mondo”.
Secondo il Segretario Generale dell’Onu, António Guterres, “l’ultimo rapporto sullo stato del clima globale mostra un Pianeta sull’orlo del baratro”. Il rapporto rivela che “i record non sono solo in cima alle classifiche, ma sono addirittura da capogiro”, avverte Guterres che comunque su X scrive: “C’è ancora tempo per offrire un’ancora di salvezza alle persone e al pianeta, ma i leader devono farsi avanti e agire adesso”.
Fossil fuel pollution is sending climate chaos off the charts.
— António Guterres (@antonioguterres) March 19, 2024
Last year saw record heat, record sea levels & record ocean surface temperatures.
There’s still time to throw out a lifeline to people & planet – but leaders must step up & #ActNow.https://t.co/fCGqLk0Xw6 pic.twitter.com/3uaaMJDV04
Il Segretario Generale dell’Onu ha espresso grande preoccupazione anche per quanto sta succedendo a Gaza. In un messaggio postato su X afferma che “l’imminente carestia nella parte settentrionale di Gaza è un disastro interamente provocato dall’uomo” e ribadisce il suo appello per un cessate il fuoco umanitario immediato. “Dobbiamo agire ora per prevenire l’impensabile, l’inaccettabile, l’ingiustificabile”, scrive Guterres.