A causa della voracità del granchio blu, la produzione di vongole ha subito una riduzione del 70%. La produzione annua media di 30.000 tonnellate ha subito un drastico ridimensionamento, con previsioni altrettanto negative per i prossimi due anni a causa dell’assenza di seme, anch’esso preda dei predatori.
Mentre il governo si attiva per fornire sostegno ai consorzi danneggiati dal predatore marino, il settore della molluschicoltura si dice preoccupato per la sua stessa esistenza. “Oltre 3.200 pescatori tra Goro, Comacchio e Scardovari sono rimasti senza reddito”, avvisa Massimo Genari, direttore del Consorzio pescatori di Goro. E la situazione non è migliore tra le aziende che commercializzano il prodotto, che hanno messo in cassa integrazione i propri dipendenti”.
Situate in provincia di Ferrara, quindi a metà tra il fiume Po e il mare Adriatico, Goro, Comacchio e Scardovari sono località che vantano una lunga tradizione nella produzione di vongole veraci.
Nel 2017, Goro è stato il principale sito d’allevamento di vongole veraci in Italia ed Europa, contribuendo al 42% della produzione nazionale, seguito da Scardovari con il 29% e Comacchio con una produzione di 2-3000 tonnellate. Secondo alcuni produttori della zona, la proliferazione del granchio blu nella regione sarebbe dovuta alle conseguenze dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna a maggio 2023.
Le stime dei Consorzi di Goro e Scardovari indicano che le perdite di produzione si attestano a un minimo di 120 milioni di euro, mentre l’impatto sull’intero settore è valutato tra i 400 e i 500 milioni di euro. Nell’area di Scardovari, la raccolta di vongole veraci, la varietà maggiormente colpita dal predatore, è stata di soli 160 quintali a dicembre, rispetto alla media degli ultimi dieci anni che si aggira tra i 12mila e i 15mila quintali.