Il riscaldamento globale ha superato per la prima volta il limite di 1,5 gradi centigradi (1,48 rispetto al livello preindustriale 1850-1900) nel corso di un intero anno. Ad affermarlo è Copernicus, il programma di osservazione della Terra di Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Ue.
Tra febbraio 2023 e gennaio 2024, la temperatura media globale è aumentata di 1,52 gradi. Gennaio 2024, inoltre, è stato il più caldo mai registrato a livello globale, con una temperatura media dell’aria di 13,14 gradi, pari a 0,70 gradi sopra la media 1991-2020 di gennaio e +0,12 gradi rispetto alla temperatura del precedente record (gennaio 2020).
Circa un mese fa, Copernicus ha diffuso il “Report Clima 2023″, confermando che l’anno appena trascorso ha stabilito un record senza precedenti a livello mondiale, rappresentando l’anno più caldo mai registrato nelle lunghe serie meteorologiche. Un fatto evidente, non solo dalla disponibilità dei dati satellitari, che risale alla fine degli anni ’70, ma anche dalle serie di misurazioni eseguite a scala globale sin dalla metà dell’Ottocento.
Anche per l’Italia, secondo il CNR ISAC, responsabile delle statistiche climatiche nazionali, il 2023 è stato uno degli anni più caldi registrati almeno dal 1800, posizionandosi al secondo posto insieme al 2022, con una differenza di soli 0,1 °C in meno rispetto alla media. In particolare, in alcune regioni del nord Italia, il 2023 è risultato essere addirittura l’anno più caldo mai registrato, come confermano i dati rilevati dall’osservatorio meteorologico di Piacenza.
Il dicembre del 2022 è stato straordinariamente caldo, con alcune località delle Alpi che hanno registrato temperature mensili fino a 4-5 gradi al di sopra della media. Le irruzioni di aria fredda sono state eccezionalmente scarse, fatta eccezione per un episodio all’inizio del mese quando la neve ha brevemente imbiancato la pianura Padana con qualche spruzzata. Tuttavia, nella seconda e terza decade del mese, dicembre ha rapidamente scalato la classifica dei mesi più caldi, con temperature eccezionalmente miti, culminate proprio nei giorni intorno al solstizio d’inverno.