Nella città di Milano l’inquinamento da PM10, cioè le microparticelle dannose per la salute respiratoria, ha raggiunto livelli critici. Da alcuni giorni, infatti, i valori superano i limiti di legge di 50 microgrammi per metro cubo, con picchi impressionanti come il record di 113 registrato in viale Marche e via Senato.
A lanciare l’allarme è stata l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA), la quale ha fatto sapere che i limiti sono stati superati anche nelle province circostanti di Brescia, Bergamo, Monza e Brianza, Pavia, Cremona e Mantova.
Soltanto nel mese di gennaio, il capoluogo meneghino ha registrato 10 giorni di smog oltre la soglia di 50 microgrammi per metro cubo prevista dalle normative europee. Queste ultime stabiliscono inoltre che il limite giornaliero per i PM10 non deve essere superato più di 35 volte all’anno.
Per queste ragioni, a partire da martedì 30 gennaio, la città e l’hinterland hanno attuato misure temporanee “di primo livello” contro l’inquinamento, come previsto dalla Regione Lombardia. Tali limitazioni includono restrizioni alla circolazione dalle 7:30 alle 19:30 per veicoli Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione, nonché per veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio. Sono interessati anche i veicoli commerciali Euro 4 diesel, anche se dotati di FAP, e i veicoli Euro 0 e 1 a GPL e metano. Le limitazioni non riguardano solo Milano, ma si estendono a tutti i comuni con più di 30.000 abitanti e a quelli che hanno aderito al protocollo antismog. Questa lista comprende, per esempio, Paderno Dugnano, Rozzano, Cernusco sul Naviglio, Pioltello e molti altri.
Oltre al blocco del traffico, vige il divieto di combustioni all’aperto e di accensione di fuochi. È inoltre vietato mantenere temperature superiori a 19°C negli edifici e negli esercizi commerciali, così come l’utilizzo di generatori a legna per il riscaldamento domestico.