Ieri, 1° febbraio, il presidente della Catalogna, Pere Aragonès, ha dichiarato lo stato d’emergenza in risposta alla prolungata siccità che sta colpendo la regione spagnola e le aree circostanti. “La Catalogna sta subendo la peggiore siccità degli ultimi cento anni”, ha dichiarato Aragonès nel corso di una conferenza stampa a Barcellona. “Da quando esistono dati pluviometrici, non abbiamo mai affrontato una siccità così lunga e intensa”.
Lo stato di emergenza implicherà restrizioni per circa sei milioni di persone, in particolare per gli usi legati all’agricoltura, all’allevamento e all’industria.
La riduzione del consumo idrico sarà significativa: l’irrigazione agricola dovrà essere ridotta dell’80%, gli usi zootecnici del 50% e quelli industriali del 25%.
“Tale decisione è stata presa considerando la situazione critica delle riserve idriche, con livelli di serbatoi al di sotto del 16%”, ha spiegato Aragonès.
Sarà proibita l’irrigazione, eccezion fatta per la sopravvivenza di alberi e giardini pubblici, e sarà necessario limitare al massimo le docce negli impianti sportivi. Le piscine private che non hanno già adottato misure di risparmio idrico non potranno essere riempite con acqua dolce.
Se le riserve continuano a scendere, saranno applicate restrizioni ancora più severe al consumo idrico. Si prevede perfino la possibilità di importare acqua tramite navi cisterna. Le restrizioni dovrebbero riguardare più di 200 comuni, principalmente nelle province di Barcellona e Girona.
“La siccità non è solo mancanza di pioggia, è cattiva gestione”, ha scritto Greenpeace Spagna in un comunicato.
L’organizzazione sottolinea la cattiva gestione da parte della Generalitat (il governo autonomo della Catalogna) nell’applicazione del Piano Speciale per la Siccità (PES). “I dati sul consumo delle attività economiche con concessione di acqua forniti dall’Agenzia Catalana dell’Acqua (ACA) non sono pubblici. Quindi non c’è modo di sapere se il PES viene rispettato e se le restrizioni sono adeguate”. Anche l’Andalusia, nel sud della Spagna, sta affrontando una situazione simile. Il presidente regionale Juan Manuel Moreno che avverte di possibili restrizioni idriche estive a Malaga e Siviglia.