Una folla di sostenitori e ambientalisti si è radunata oggi di fronte alla Westminster Magistrates Court, a Londra, dove è cominciato il processo all’attivista climatica ventunenne Greta Thunberg. L’accusa è quella di disturbo alla quiete pubblica e resistenza alle forze dell’ordine.
La vicenda in questione risale al 17 ottobre dello scorso anno, quando Thunberg è stata fermata insieme ad altri 26 manifestanti durante un tentativo di protesta presso un hotel di lusso di Londra, sede dell’Energy Intelligence Forum. L’evento, organizzato a porte chiuse, ha visto la partecipazione dei vari leader dell’industria degli idrocarburi (Eni compresa), delle istituzioni finanziarie e delle società commerciali. In quell’occasione, Thunberg e altri ambientalisti avevano espresso preoccupazioni sugli impegni insufficienti da parte dei politici e delle aziende sulla crisi climatica globale, accogliendo i partecipanti del forum al grido di “Vergogna!” e tenendo in mano cartelli con su scritto: “Stop Rosebank”, “Rosebank ci ucciderà”. Rosebank è un ricco giacimento di gas e petrolio sito in Scozia di cui, a settembre, la North Sea Transition Authority ha concesso il consenso per lo sviluppo.
Durante l’udienza, Thunberg e gli altri attivisti coimputati si sono dichiarati innocenti. La giovane attivista, rilasciata dopo alcune ore di detenzione lo scorso ottobre, ha continuato la sua attività di sensibilizzazione partecipando a una seconda protesta il giorno successivo, dimostrando la sua determinazione nella causa ambientalista.
Il processo dovrebbe durare alcuni giorni e potrebbe comportare una multa massima di 2500 sterline per Thunberg e gli altri imputati, se riconosciuti colpevoli.