Negli ultimi giorni, esattamente come già accaduto prima in Germania e poi in Francia, in tutta Italia centinaia di agricoltori hanno bloccato diverse strade del Paese con dei trattori per contestare le politiche agricole del Green Deal europeo.
Il piano del Green Deal impone agli Stati membri di tagliare del 55% le emissioni nette entro il 2030, con l’obiettivo di azzerarle completamente entro il 2050. Per raggiungere tali obiettivi, sono necessarie una serie di misure a livello europeo e nazionale, come l’obbligo di riconvertire almeno un quarto delle terre coltivate all’agricoltura biologica entro il 2030 o quello di tagliare i sussidi ai carburanti diesel. In Italia, in particolare, nel mirino delle contestazioni c’è soprattutto la reintroduzione dell’IRPEF per gli agricoltori.
In rappresentanza degli agricoltori c’è Danilo Calvani, Presidente di un nuovo movimento, il CRA (Comitati Riuniti Agricoli – “Agricoltori Traditi). “Il Parlamento tutto ci convochi”, ha dichiarato. “Si discuta tutti insieme delle nostre istanze, senatori e deputati, di maggioranza e di opposizione. Ci facciano vedere che sono vicini a noi, facciano qualcosa di urgente. Non abbiamo più reddito, ci tassano anche i mezzi fermi dei nonni, macchine vecchie che non funzionano e non vengono utilizzate da anni“. I blocchi stradali si sono verificati in diverse città dello stivale, tra cui Foggia, Udine, Crotone, ma il più riuscito è stato quello di Orte, in provincia di Viterbo, dove i manifestanti si sono radunati, con alcuni trattori e mezzi agricoli, sulla rotonda all’ingresso dell’autostrada A1. È diventato tristemente noto anche quello di Catanzaro, dove un uomo di 56 anni è morto nella sua auto, mentre si trovava in colonna con la propria autovettura nella zona di Cropani Marina, a poche centinaia di metri dal punto di presidio degli agricoltori di Botricello. Per facilitare i soccorsi, visti i disagi al traffico, è stato allertato l’elisoccorso, ma l’uomo è morto poco dopo.
Il ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, in un post su Facebook ha voluto ribadire il suo sostegno agli agricoltori: “Se i problemi sono stati causati dalle scelte di Bruxelles, creare difficoltà ai nostri cittadini non ha molto senso. In Italia non c’è un Governo da convincere come in altre nazioni”.
Colpisce che il ministro Lollobrigida mostri il suo totale sostegno alle contestazioni, vista la recente approvazione del “pacchetto sicurezza”, che prevede una stretta contro i blocchi stradali. Nel provvedimento del governo si legge che il blocco diventa reato penale nel momento in cui risulti “particolarmente offensivo e allarmante, sia per la presenza di più persone sia per il fatto che sia stata promossa e organizzata preventivamente”. Eppure, a riprova del fatto che il decreto è stato emanato per disincentivare le proteste dei giovani ambientalisti che appartengono a movimenti come Ultima Generazione ed Extinction Rebellion, nessun esponente del governo sembra aver fatto menzione delle modalità illecite della manifestazione.