Il 18 gennaio 2024, con 138 sì, la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge di conversione del decreto contro le ecoproteste, introducendo sanzioni più severe per chi danneggia beni culturali o paesaggistici. L’inasprimento delle pene riguarda coloro che, come i ragazzi che appartengono a movimenti come Ultima generazione ed Extinction Rebellion, adottano tattiche radicali per contestare le politiche ambientali, come gettare vernici su monumenti, quadri o nei canali di Venezia.
Il testo prevede sanzioni per chi distrugge, disperde, deteriora o rende inutilizzabili beni culturali o paesaggistici. La sanzione pecuniaria varia da 20.000 a 60.000 euro, ma nei casi più gravi si può addirittura arrivare a 5 anni di carcere. Nel caso in cui l’azione porti a un “uso pregiudizievole per la conservazione o integrità” dei beni, o a un “uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico”, la sanzione può oscillare tra 10.000 e 40.000 euro. L’autorità competente per affrontare queste violazioni è il Prefetto, e la notifica all’interessato deve avvenire entro 120 giorni dal momento dell’infrazione.
Approvato il Ddl eco-vandali. Chi deturpa o imbratta un monumento paga di tasca propria, questo principio è legge dello Stato.
— Gennaro Sangiuliano (@g_sangiuliano) January 18, 2024
Ringrazio il Parlamento, il Governo e i tanti cittadini che mi hanno sostenuto in questa battaglia di civiltà. pic.twitter.com/0haOtnsXDe
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha pubblicato su X un post in cui celebra l’approvazione del “ddl eco-vandali”. I proventi derivanti dalle sanzioni saranno destinati al Ministero della Cultura per il ripristino dei beni danneggiati. Un’opportunità di riduzione della sanzione è prevista per coloro che pagano entro 30 giorni dalla notifica. Tuttavia, chi ha già beneficiato di questo sconto negli ultimi 5 anni non potrà usufruirne nuovamente. “È stato varato un principio di rispetto per la cultura nazionale: chi deturpa, danneggia, imbratta un monumento deve risarcire lo Stato per le spese sostenute per ripristinare lo stato dei luoghi”, ha dichiarato il ministro Sangiuliano.”Posto che come dimostra un’ampia casistica occorre spendere somme ingenti” per il ripristino, “è bene che non paghino più gli italiani ma chi si rende responsabile degli atti di danneggiamento”.
Facendo poi riferimento, tra le altre cose, all’impiego di una sostanza nota come fluoresceina che il 9 dicembre 2023, alcuni membri di Extinction Rebellion hanno utilizzato per tingere di verde le acque del Canal Grande, del Naviglio e del Po, ha aggiunto: “In alcuni casi siamo arrivati fino ai 200mila euro di spesa per ripristinare lo stato dei luoghi. E non è vero che l’uso di sostanze vegetali non lasci dei segni, perché esperti mi dicono che qualche cosa resta sempre”.
Il Manifesto cita le parole che pronunciò Concetto Marchesi in Assemblea Costituente: “L’avversario politico diventa un delinquente comune e quindi la legge lo colpisce come tale” prima di commentare così il nuovo disegno di legge: “Sin dal nome mediatico, racconta di una delegittimazione e criminalizzazione del dissenso”.