L’economia dell’usato in Italia è praticata da oltre 24 milioni di persone e genera un valore economico di 25 miliardi di euro, pari all’1,3% del PIL. Grazie all’usato oltre 2,6 milioni di tonnellate di rifiuti sono state risparmiate nel 2022, di cui 2,5 mila di rifiuti elettronici.
Sono alcuni dei dati evidenziati dalla popolare piattaforma di compravendita online Subito, in occasione della conferenza stampa “Second Hand: scelta sostenibile per dare una seconda vita ai beni” che si è recentemente svolta nella Sala Stampa della Camera dei Deputati. Inserita nella Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), l’iniziativa era promossa dalla Commissione Europea all’interno del Programma Life+ per invocare una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente.
Rimarcando gli esiti dell’Osservatorio Second Hand Economy 2022, che mappa l’economia dell’usato in Italia, e dello studio Second Hand Effect 2022 sull’impatto ambientale della compravendita dell’usato, Subito ha sottolineato come l’usato non abbia solo un impatto economico ma risponda anche alle logiche virtuose dell’economia circolare.
L’Osservatorio Second Hand Economy commissionato da Subito a BVA Doxa è lo studio che ogni anno da 9 anni mappa il mercato dell’usato del nostro paese. Dallo studio è emerso che si tratta di un mercato in crescita: circa 24 milioni di italiani (il 57%) nel 2022 ha acquistato o venduto prodotti usati, un valore del 5% netto in più rispetto al 2021. Il risultato appare ancora più rilevante se si osserva il valore economico generato che, attestandosi sui 25 miliardi di euro, è in crescita rispetto ai 18 milioni del 2014. Lo studio dimostra inoltre che fare Second Hand non conviene solo per chi acquista ma anche per chi vende con un guadagno medio di circa mille euro a persona. Il canale preferito è quello online (65% del campione) a conferma dell’apprezzamento dei consumatori per un’esperienza sempre più simile all’e-commerce, a distanza e in sicurezza, perché più veloce, disponibile 24/7 e con una scelta più ampia.
Subito ha analizzato anche l’impatto ambientale dell’attività di compravendita sulla piattaforma con lo studio “Second Hand Effect 2022” commissionato a IVL (Istituto di Ricerca Ambientale Svedese) e giunto alla sua ottava edizione. Il metodo utilizzato per lo studio è il LCA (Life Cycle Assessment), che tiene in considerazione l’intero ciclo di vita dell’oggetto e ne quantifica per tutto il periodo le emissioni di CO2: dall’estrazione delle materie prime, alla loro lavorazione, passando per la distribuzione fino al suo smaltimento.
Subito fa sapere che nel 2022 sono stati venduti circa 20 milioni di oggetti dagli utenti contribuendo a un risparmio totale di 2,7 milioni di tonnellate di CO2, corrispondente all’impronta ambientale di 374mila italiani nell’arco di un anno (più degli abitanti di Firenze) o a bloccare il traffico per 8 mesi a Roma.
Il mercato del second hand ha inoltre un impatto diretto anche sulle materie prime; esso consente infatti di evitarne l’estrazione, la lavorazione e la produzione. Subito ha stimato che grazie ai 20 milioni di compravendite sulla propria piattaforma sono state risparmiate 153mila tonnellate di plastica che corrispondono a 61 miliardi di mattoncini per costruzioni giocattolo e a 100mila tonnellate di alluminio, ovvero l’equivalente di 3,1 miliardi di componenti per iPhone.
“Fare Second Hand non è solo una scelta intelligente e smart” è il commento di Giuseppe Pasceri, CEO di Subito. “Scegliere l’economia dell’usato permette di fare la propria parte all’interno di un circolo virtuoso che da un lato regala una seconda possibilità a degli oggetti e, dall’altro, riduce la nostra impronta quotidiana sull’ambiente abbattendo le emissioni di CO2 derivanti dall’acquisto di prodotti di prima mano. Ogni volta che scegliamo di acquistare un oggetto usato, sia esso un cellulare, un paio di jeans o un mobile, non solo risparmiamo denaro, ma compiamo una scelta che aiuta l’ambiente. Acquistare un divano usato significa potenzialmente produrre un divano nuovo in meno, evitando così i costi ambientali di estrazione delle materie prime, lavorazione, distribuzione e della sua dismissione in discarica. La second hand promuove il riutilizzo ed evita la produzione di rifiuti: grazie alle compravendite sulla nostra piattaforma sono state, infatti, evitate oltre 2,6 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui oltre 2,5 mila derivante da rifiuti elettronici, categoria particolarmente pesante dal punto di vista ambientale”.