Prosegue a Londra il primo vertice globale sull’intelligenza artificiale, “l’AI Safety Summit”, che si tiene al Bletchley Park, il luogo dove nella Seconda guerra mondiale Alan Turing e altri scienziati inglesi decifrarono il codice Enigma utilizzato dalle forze armate tedesche.
Proprio qui, nella giornata di ieri è stato fatto un altro pezzo di storia, con la sigla della “Dichiarazione di Bletchley” da parte dell’Unione Europea, degli Stati Uniti, della Cina e del Regno Unito, insieme a circa venti altri paesi. La dichiarazione mira a promuovere lo sviluppo “sicuro” dell’intelligenza artificiale, come dichiarato da Rishi Sunak, il Primo Ministro britannico, su X. Sunak ha affermato che questa dichiarazione storica rappresenta l’inizio di uno sforzo globale per instillare fiducia nel pubblico riguardo all’Intelligenza Artificiale, garantendone la sicurezza. L’ accordo rappresenta il primo documento a livello mondiale ad essere firmato su questo argomento.
È il primo grande traguardo dell’AI Safety Summit, che chiama a raccolta diversi leader mondiali come la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, la vicepresidente americana Kamala Harris e per l’Italia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per definire una visione comune da adottare nei prossimi cinque anni, affrontando le priorità legate a potenzialità e rischi di questa tecnologia.
Una sfida su cui la Gran Bretagna intende assumere un ruolo di primo piano, come sottolineato dal premier britannico Sunak: “Il Regno Unito – ha detto – è da tempo la patria delle tecnologie trasformative del futuro, quindi non c’è posto migliore per ospitare il primo vertice globale sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale che a Bletchley Park”.
A definire l’agenda e le priorità dell’incontro, a cui prendono parte diversi leader mondiali insieme a esperti di tecnologia, aziende leader nell’IA, organizzazioni sovranazionali e rappresentanti della società civile, oltre ad alcuni tycoon innovatori della Silicon Valley come Sam Altman, considerato il padre di ChatGpt, o Elon Musk, è stato un rapporto britannico pubblicato una settimana prima del vertice. Il rapporto mette in guardia sui principali rischi legati all’Intelligenza artificiale generativi, tra cui attacchi alla cybersecurity, manipolazione politica e sociale, sviluppo di armi chimiche e biologiche, e incoraggia una stretta cooperazione tra il settore privato e il settore pubblico, nonché il miglioramento delle regolamentazioni esistenti, per monitorare e gestire al meglio tali rischi.
“L’intelligenza artificiale rappresenta già una straordinaria forza positiva nella nostra società, con infinite opportunità per far crescere l’economia globale, fornire servizi pubblici migliori e affrontare alcune delle più grandi sfide del mondo, ma i rischi posti dall’IA sono seri e sostanziali ed è fondamentale lavorare insieme, sia a livello settoriale che nazionale, per riconoscerli“, ha dichiarato la ministra per la Tecnologia britannica Michelle Donelan in una nota diffusa ai media prima dell’apertura della conferenza.
Nel corso della prima giornata è intervenuto anche il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il quale ha dichiarato: “Per governare il fenomeno dell’AI occorre prevedere, come ha fatto il presidente USA Biden e come sta avvenendo in ambito UE, normative vincolanti sui sistemi complessi che assicurino un’adeguata analisi preventiva dei rischi e di possibili attività di mitigazione, l’individuazione delle responsabilità degli attori coinvolti, il rispetto della proprietà intellettuale e della privacy. Importante mi sembra anche la decisione del primo ministro UK Sunak di istituire un Istituto per la sicurezza delle AI”.
In un’intervista rilasciata ai giornalisti, Elon Musk ha parlato dell’importanza di stabilire delle regole nell’ambito dell’intelligenza artificiale, che ritiene una delle “più grandi minacce” per l’umanità. “Il nostro obiettivo è stabilire un quadro di riferimento per una migliore comprensione, in modo che ci sia almeno un arbitro indipendente, che possa osservare ciò che le aziende di intelligenza artificiale stanno facendo e dare l’allarme in caso di preoccupazioni”, ha detto.
Anche re Carlo ha partecipato al summit con un video-messaggio, in cui ha condiviso la preoccupazione di “affrontare i rischi presentati dall’IA con un senso di urgenza, unità e forza collettiva”. Per Re Carlo, l’intelligenza artificiale è “non meno significativa, non meno importante della scoperta dell’elettricità, della scissione dell’atomo, della creazione della rete mondiale o anche della imbrigliamento del fuoco”.