Ieri mattina, dopo un lungo viaggio notturno nel Centro Italia, 12 esemplari di cervo italico, di cui 6 maschi e 6 femmine, sono stati liberati nel Parco Naturale delle Serre in Calabria.
Si tratta dell’Operazione Cervo italico, che mira alla conservazione una sottospecie sopravvissuta finora solo nella Riserva Naturale del Bosco della Mesola in Emilia Romagna, creando una nuova popolazione.
L’operazione ha avuto inizio la scorsa primavera, quando è stato rilasciato un primo nucleo di 20 individui di cervo italico, provenienti dal Bosco della Mesola, l’ultimo reale residuo della sottospecie autoctona della nostra penisola (Cervus lapsus italicus), decimata negli ultimi secoli nel resto del territorio italiano
È realizzata grazie allo sforzo congiunto di diversi partner: Carabinieri Forestale (già Corpo Forestale dello Stato) gestori della Riserva Naturale Bosco della Mesola e che hanno garantito anche il trasporto e sorveglianza nel sito di rilascio grazie al reparto territorialmente competente, il Parco Naturale Regionale delle Serre, l’Università di Siena, riferimento scientifico del progetto, il WWF Italia come coordinatore operativo, DREAM Italia, ente di studi faunistici con elevata esperienza nella gestione degli ungulati, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana e il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna.
“Gli individui traslocati sono sottoposti ad un intenso monitoraggio tramite l’utilizzo di collari satellitari, che permettono la verifica degli spostamenti, dei tassi di sopravvivenza e di riproduzione, e delle eventuali cause di mortalità”, fa sapere WWF Italia. L’operazione prevede la cattura e il rilascio nella nuova area identificata di almeno 20 individui per anno, per tre annualità (2023, 2024 e 2025).
Per non interferire con le fasi più delicate del ciclo biologico della specie, il rilascio avverrà ogni anno all’interno della finestra temporale compresa tra i mesi di novembre e marzo.
Grazie alla collaborazione tra più enti e istituzioni, la missione è quella di salvare dall’estinzione una sottospecie del tutto unica: tutti i cervi presenti nel resto della penisola sono, infatti, cervi europei (Cervus elaphus hippelaphus) introdotti in Italia a partire dal secondo dopoguerra e oggi in progressiva espansione. La Riserva Naturale Statale “Bosco della Mesola”, in provincia di Ferrara, ha conservato fino ad oggi gli ultimi 300 esemplari di cervo italico che, in condizioni di isolamento genetico, hanno un futuro incerto per il rischio di consanguineità, di possibili modificazioni dell’habitat o possibili epidemie.