È un viaggio alla scoperta dell’oceano inteso come luogo di bellezza e di mistero e, in definitiva, anche come luogo di speranza, la mostra “The Sentient Sea” che fino al 19 novembre presenta negli spazi del Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena alcuni dei più straordinari scatti fotografici realizzati da Brian Skerry in oltre 40 anni di attività negli oceani della Terra.
Specializzato in fauna marina e ambienti subacquei, il fotoreporter americano ha scattato le prime immagini sott’acqua di un presidente degli Stati Uniti in carica in occasione del suo lavoro “Saving Our Oceans” e da allora la sua carriera è stata un crescendo di successi. Trascorre otto mesi all’anno “immerso” in ambienti completamente diversi per clima e biodiversità, dalle barriere coralline tropicali al ghiaccio polare.
Dal 1998 è fotografo a contratto per il National Geographic Magazine, per il quale ha coperto storie in ogni continente e in quasi tutti gli habitat oceanici. Numerose sono le storie fotografiche che Skerry ha realizzato per la rivista National Geographic, raccontando le difficoltà della foca nel sopravvivere nelle acque ghiacciate, l’allarmante diminuzione della pesca nel mondo o, ancora, l’intelligenza dei delfini.
Autore di 12 libri, tra cui le celebri monografie Ocean Soul e Shark, ha firmato il suo ultimo lavoro con il libro Secrets of the Whales, pubblicato da National Geographic come parte di un sienawards.com, progetto che include anche una serie su Disney+ di 4 episodi, realizzata assieme al regista James Francis Cameron, vincitrice dell’Emmy Award 2021 per il miglior documentario.
Numerosi sono anche i riconoscimenti che costellano la carriera di Brian Skerry: fra gli altri, ha vinto undici volte il prestigioso concorso Wildlife Photographer of the Year oltre ad essere stato anche premiato al Pictures of the Year International, al Nature’s Best e al Communication Arts. È inoltre l’unico fotografo ad aver vinto l’ambito Peter Benchley Award for Excellence in Media e nel 2010 la rivista National Geographic ha riconosciuto una delle sue foto tra le 50 migliori immagini di tutti i tempi.
“Nel corso dei miei 40 anni di carriera – racconta Brian Skerry – ho imparato che in natura tutto è connesso e che gli animali e gli ecosistemi sono più complessi di quanto abbiamo mai pensato. Sono certo che gli animali, a tutti i livelli, hanno una propria ‘personalità’ e che tutte le creature posseggono una sensibilità che permette loro di percepire e sentire. Per questo motivo, hanno tutte bisogno degli altri”.