La bellezza, la lotta e la difficile sopravvivenza del popolo palestinese sono in mostra fino al 24 ottobre su “Unprovoked Narratives”, il programma online ospitato dall’Istituto del Cinema Palestinese (PFI).
Con questa iniziativa il PFI intende celebrare la cultura e il patrimonio del popolo palestinese, portando alla luce una narrazione diversa da quella del confitto a cui siamo abituati.
“Unprovoked Narratives” presenta una collezione di film che offrono una prospettiva sconosciuta su Gaza, dando agli spettatori l’opportunità di immergersi nella vita quotidiana, nelle aspirazioni e nelle sfide affrontate dalle persone che abitano su questo territorio di appena 41 chilometri.
I film inclusi nel programma coprono una vasta gamma di temi e generi, dalle storie personali di trionfo e speranza ai documentari stimolanti che gettano luce sulle realtà socio-politiche.
Tra i ritratti più intimi troviamo La storia dei tre gioielli, diretto da Michel Khleifi. Girata nel 1995, la pellicola racconta le vicende di Yussef, un bambino palestinese di dodici anni della Prima Intifada. Con il padre in prigione e il fratello fuggitivo dell’esercito israeliano, Yuseff vive solo con la madre e la sorella. Per evadere dalla sua vita segnata dalla violenza, il giovane si rifugia nella sua immaginazione, spesso fuggendo dal campo profughi nella campagna di Gaza. È proprio qui che lo aspettano delle vere avventure.
C’è poi un film su una storia d’amore in un mondo brutale e divisivo: Condom Lead, uscito nel 2013 e diretto da Tarzan Nasser e Arab Nasser.
Tra i documentari segnaliamo One More Jump, uscito nel 2019 e diretto da Matteo Delbò. Il film mette a confronto la storia del fondatore del Gaza Parkour Team, Abdallah, che è riuscito a fuggire da Gaza, con quella del suo amico Jehad, che vive ancora nella Striscia, allenando giovani atleti, per i quali lo sport rimane l’unica cosa intrisa di speranza in mezzo al conflitto.
Ancora nella sezione documentari, si trova Samouni Road, uscito nel 2018 e diretto da Stefano Saviola. Nella periferia rurale di Gaza City, una piccola comunità di contadini, la famiglia allargata Samouni, sta per celebrare un matrimonio. Sarà la prima celebrazione dall’ultima guerra. Amal, Fuad, i loro fratelli e cugini hanno perso i genitori, le loro case e i loro ulivi. Il quartiere in cui vivono è in fase di ricostruzione. Mentre ripiantano alberi e arano i campi, affrontano il compito più difficile: ricostruire la propria memoria. Attraverso i ricordi di questi giovani sopravvissuti, Samouni Road trasmette un ritratto profondo e sfaccettato di una famiglia prima, durante e dopo il tragico evento che ne cambiò per sempre la vita.
Per consultare la programmazione completa, rimandiamo qui.