Parte oggi, in Italia, la raccolta firme #LaGrandeRicchezza, l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) che punta a tassare i grandi patrimoni per finanziare la transizione ecologica e sociale.
Le risorse sarebbero poi destinate a migliorare la sanità pubblica e la scuola, contrastare il lavoro povero e rispondere all’impatto dei cambiamenti climatici nel nostro Paese.
La proposta è nata lo scorzo marzo da un gruppo di economisti, attivisti, politici e milionari che chiedono di essere tassati: László Andor (Ungheria), Marlene Engelhorn, (Austria), Lars Koch (Danimarca), Patrizio Laina (Finlandia), Aurore Lalucq (Francia), Paul Magnette (Belgio), Thomas Piketty (Francia) e Conny Reuter (Germania).
Sostenuta in Italia da Oxfam, Sbilanciamoci, Nens, Rosa rossa e Tax justice Italia, l’iniziativa ha l’ambizioso obiettivo di raggiungere almeno 1 milione di firme in un minimo di 7 Paesi europei.
Per l’Italia la soglia base è di 53.580 firme.
L’imposta progressiva sui grandi patrimoni potrebbe generare risorse considerevoli per l’Unione europea. Oxfam riporta che a seconda dei destinatari e di come sarà strutturata, gli introiti potrebbero attestarsi tra 150 miliardi e 213 miliardi di euro all’anno.
“Inoltre al centro della proposta l’introduzione di un’imposta progressiva da applicarsi ai patrimoni di chi occupa posizioni apicali nella distribuzione della ricchezza netta nei Paesi UE. Un’imposta che non graverebbe quindi sulla quasi totalità dei cittadini”, scrivono i promotori dell’iniziativa.
Se ad essere assoggettato al nuovo tributo fosse, ad esempio, lo 0,1% più ricco dei cittadini, l’imposta si applicherebbe in Italia a 50.000 individui, la cui quota di ricchezza nazionale aggregata è passata dal 5,5% al 9,2% nel periodo 1995-2021, a conferma di una crescente concentrazione della ricchezza al vertice della piramide sociale.
Ecco il link per firmare la petizione.