Talea Group, Almirall, Elanco, Bayer. Sono le aziende che il mese scorso sono state protagoniste del primo evento di formazione dedicato al digital marketing per il settore farmaceutico.
All’evento, organizzato dall’agenzia SEO, SEM e Web Analytics AvantGrade.com, 50 professionisti e manager delle aziende nominate precedentemente hanno discusso i loro case study di successo.
Al centro dell’incontro di formazione, il tema dell’innovazione e della sostenibilità in campo digitale. Soprattutto quest’ultima è un fattore chiave per Avantgrade.com, che ha lanciato il servizio Green SEO, che unisce i benefici dell’ottimizzazione per i motori di ricerca a quelli dell’eco-sostenibilità web.
“In futuro non basterà più essere in cima ai risultati di ricerca, spiega Ale Agostini, fondatore di AvantGrade.com e di Karma Metrix, il primo percorso di sostenibilità digitale che misura e migliora l’impatto ambientale di un sito web. “Google e altri motori di ricerca stanno dando sempre più importanza alle tematiche green.
Questo significa che i siti web che dimostrano un’attenzione anche alla sostenibilità avranno un vantaggio competitivo rispetto agli altri. Per questo nasce la GREEN SEO, ovvero l’innovativo servizio che unisce la SEO con la misurazione e il miglioramento dell’impronta carbonica del sito. Il nuovo servizio, unico nel suo genere, è stato pensato dall’agenzia AvantGrade.com in partnership con Karma Metrix che lancerà la partnership nel prossimo evento internazionale https://e-sustainability.ch/ che si terrà a Zurigo (Svizzera) il 24 ottobre dove parteciperanno i responsabili ESG di Guess, UBS, Bolton Group”.
Ma come inquina la rete? “Dipende dal modo in cui sono realizzati i siti web – spesso poco efficienti – che i combustibili fossili utilizzati per produrre energia, in particolare le macchine server e le infrastrutture di rete, i sistemi di raffreddamento dei data center, i dispositivi finali utilizzati dagli utenti”, risponde Agostini. “Sempre più aziende sono consapevoli della digital pollution e mettono la “digital sustainability” al centro delle loro scelte di marketing e trasformazione digitale. Da qui nasce Karma Metrix, il primo percorso di sostenibilità digitale scelto dai grandi brand che misura e migliora l’impatto ambientale dei siti web. Inoltre, è importante notare che la sostenibilità digitale dei siti è correlata spesso a buone performance tecniche in termini di SEO di un sito web”.
Tra le aziende protagoniste, come si diceva, anche Talea group, tra i principali gruppi digitali in Europa nel macrosettore multicanale della Salute, Benessere e Bellezza e nei servizi media e di trasformazione digitale per le imprese. “La nostra strategia prevede la valutazione tutti i rischi e le opportunità che possono avere un impatto economico, sociale e ambientale sul nostro contesto operativo. Consapevoli che i rischi vanno prevenuti, abbiamo determinato, monitorato e riesaminato i fattori interni ed esterni considerati rilevanti per il raggiungimento degli obiettivi strategici. Questa analisi ci ha consentito di determinare i rischi e le opportunità al fine di favorire il più possibile un processo di crescita, oltre che di prevenire e ridurre gli effetti indesiderati. L’analisi contempla anche quelli derivanti da condizioni ambientali esterni”, spiega il gruppo.
“Per contenere gli sprechi e operare al meglio, la nostra valutazione dei rischi aziendali e delle opportunità non può non prendere in considerazione i fattori esterni e interni, le esigenze e le aspettative delle parti interessate, lo scopo della valutazione dei rischi per quanto attiene agli aspetti ambientali, i pericoli e i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, dei clienti e quelli per l’Organizzazione, senza trascurare gli obblighi e le conformità.
Applichiamo con particolare attenzione il principio di precauzione anche verso rischi ESG, identificando e monitorando i rischi in tutti gli aspetti della sostenibilità.
L’analisi ha permesso di identificare i rischi e le opportunità al fine di accrescere gli effetti desiderati e prevenire, o ridurre, quelli indesiderati, incluse le potenziali situazioni di emergenza che possono generare impatti ambientali o rischi per la salute e la sicurezza. Siamo convinti che la sostenibilità vada perseguita senza tralasciare alcun aspetto della catena di approvvigionamento: ecco perché il processo di identificazione include anche i rischi la cui fonte non è sotto il nostro controllo diretto”.