In vista del ritorno, a fine ottobre, all’ora solare – che ci costringerà a riportare le lancette dell’orologio indietro di un’ora -, la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No profit lanciano una petizione per chiedere alla Commisione Europea, al Parlamento Europeo e al Governo Italiano di istituire l’ora legale tutto l’anno, abbandonando l’obsoleto passaggio ora legale/ora solare.
L’obiettivo principale sarebbe quello di contrastare il caro-energia e consentire a famiglie e imprese risparmi sulle bollette di luce e gas.
“La politica discute di razionamenti del gas alle imprese, il sabato in DAD per le scuole e riduzione della durata dei riscaldamenti dal prossimo autunno, ma dimentica che già dal 2018 il Parlamento Europeo ha approvato con l‘84% dei voti favorevoli l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario due volte l’anno, lasciando di fatto liberi i vari Stati di scegliere se optare per l’ora solare o legale – spiegano Sima e Consumerismo -. Il passaggio permanente all’ora legale consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio”.
Il risparmio energetico derivante dall’adozione permanente dell’ora legale – si legge nella nota che accompagna la petizione – consentirà tra l’altro di tagliare le emissioni climalteranti per un totale di 200.000 tonnellate di CO2 all’anno, con conseguenze positive sulla salute umana oltre che risparmi economici dovuti alla riduzione della combustione di fonti fossili per illuminazione e riscaldamento.
Prima dell’impennata dei prezzi del gas, Terna ha quantificato in 420 milioni di kilowattora l’energia elettrica risparmiata nei 7 mesi del 2022 in cui è in vigore l’ora legale, con un minor consumo di elettricità in 15 anni pari in Italia a 10 miliardi di kilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati grazie all’ora legale.
“È per questo – spiegano Sima e Consumerismo – che chiediamo all’attuale Governo di prendere immediatamente questa decisione demandata agli Stati nazionali dal Parlamento Europeo, invitando gli altri Paesi dell’Unione a fare altrettanto”.