Camminare tra le vie di Zurigo il giorno del trentesimo anniversario di FREITAG, mentre studenti e lavoratori, in bicicletta e a piedi, ti tagliano la strada indossando borse e zaini dal design inconfondibile e con il caratteristico logo bianco su sfondo nero, ti fa sentire parte della storia della città. Se ad accompagnarti poi c’è uno dei due fondatori, Markus Freitag, la sensazione è proprio quella di essere nel posto giusto al momento giusto.
The Map Report ha infatti avuto il piacere di partecipare alla celebrazione del trentesimo anniversario tenutasi il 18 settembre nel Flagship store Freitag a Zurigo, con un’iniziativa più che originale, volta a ricordare l’episodio che trasformò un piccolo atelier di borse in un’azienda distributrice in tutto il mondo, dall’Europa all’Asia.
La storia
Ma per capire di cosa stiamo parlando bisogna spostare indietro le lancette di 30 anni.
È il 1993. I fratelli Daniel e Markus Freitag (“freitag” in tedesco significa “venerdì”, dettaglio da tenere a mente perché tornerà utile più avanti) condividono un appartamento a Zurigo, sull’Hardbrücke, il ponte che divide in due la città. L’intonaco cade a pezzi, l’affitto costa 300 franchi al mese e dalla finestra entra un rumore incessante di traffico e di autocarri.
Un pomeriggio Markus torna con bicicletta e rimorchio da Schlieren, dove è andato a ritirare il vecchio telone di un camion presso un’azienda di trasporti. “Trascina questo coso ingombrante e puzzolente su per le scale e, con un ultimo sforzo, lo porta nel nostro salotto”, racconterà anni dopo Oliver Gemperle, allora coinquilino dei due fratelli.
Markus stende il telone lavato nella sua stanza, tra il materasso e l’impianto stereo, e ci disegna sopra un modello. Di lì a poco l’appartamento si trasforma in una fabbrica di borse, con pezzi di telone di camion nella vasca da bagno, scatoloni pieni di camere d’aria di biciclette e una macchina da cucire industriale che sferraglia nella cucina dalla mattina alla sera. Intanto Daniel ritaglia l’ultimo pezzetto libero di appartamento per una scrivania, con computer e stampante e sviluppa una banca dati per ordini, spedizioni e magazzino dei materiali.
Tre anni dopo, nel 1997, la produzione si è ormai spostata in un piccolo atelier di appena 60 m2, nel quartiere Maag, nell’area industriale di Zurigo. Markus va a fare la spesa in una filiale di una delle più grandi catene di supermercati della Svizzera. Qui, tra banane e fette biscottate, scova una borsa dall’aria piuttosto familiare. Quella che ha davanti agli occhi è una copia di una borsa FREITAG, che riporta il logo “Donnerstag” (parola che in tedesco significa “giovedì”, giorno che precede freitag, venerdì), stampato su un tessuto di plastica nuova e sottile.
Il prodotto riproduce la borsa FREITAG ma non l’idea alla sua base: non è né unico né riciclato e, con buona probabilità, neanche particolarmente resistente. A fare la vera differenza, infatti, non è tanto il giorno della settimana, ma la scelta del materiale, il metodo di produzione e l’approccio su cui si fonda il prodotto.
Il plagio del supermercato suscita trambusto e grattacapi per l’ancora piccolo marchio di borse.
“La borsa Donnerstag potrebbe forse essere l’inizio della fine per FREITAG?”: questa è una delle domande che fa passare notti insonni ai fratelli Freitag e al loro primo dipendente fisso.
Alla fine, per la gioia di tutti, non si arriva né a uno snervante processo, né tanto meno le borse Donnerstag diventano così popolari da spodestare FREITAG.
In seguito a un’ondata di solidarietà da parte di tantissimi fan e amici, condivisa tra l’altro anche dai media e dalle tv locali, il rivenditore decide di bandire dagli scaffali la copia della borsa, promettendo di non azzardarsi mai più a lanciare una linea di borse chiamata con il nome di un giorno della settimana in tedesco.

L’anniversario
Oggi, a 30 anni dalla sua fondazione, FREITAG celebra la sua storia ricordando con umorismo proprio quell’inconveniente trasformatosi in un colpo di fortuna e invita tutti a partecipare alle “Settimane Donnerstag”, che si svolgeranno dal 19 al 30 settembre nel Flagship Store di Zurigo e il cui ricavato sarà donato quasi per intero alla fondazione culturale di un rivenditore al dettaglio svizzero.
Per rievocare il supermercato dove Markus trovò la copia firmata “Donnerstag”, il Flagship ha cambiato look con l’aiuto del designer Leandro Destefani: grazie agli oggetti recuperati su diverse piattaforme di compravendita di merce usata, come un espositore per la verdura, una cassa del supermercato perfettamente funzionante con tanto di nastro e uno scaffale-frigo (non collegato alla corrente per evitare emissioni), adesso sembra quasi un supermercato vero!
Ma il pezzo forte delle “Settimane Donnerstag” è esposto nel grande scaffale-frigo a temperatura ambiente. Si tratta della messenger bag Donnerstag: dopo quasi 30 anni FREITAG trasforma la copia in un originale. Le Donnerstag F13-D COPY CAT di FREITAG sono realizzate con teloni di camion usati nelle più disparate tonalità del blu, con tanto di logo originale Donnerstag.
L’edizione limitata è venduta in esclusiva nel Flagship Store di Zurigo a due passi dal ponte Hardbrücke, il luogo di nascita della prima borsa FREITAG.
Ma le copie non finiscono qui. Dimostrando ancora un grande senso dell’umorismo, al primo piano del Flagship store si trovano altre copie delle borse FREITAG realizzate nel corso degli anni. Alcuni emulatori si limitano a cucire il caratteristico logo FREITAG bianco e nero sulle proprie creazioni. Altri, invece, danno libero sfogo alla fantasia sfoderando nomi che richiamano in modo inequivocabile all’originale: «FERTILE», «WOCHENENDE» (fine settimana) o «FERIENTAG» (giorno di vacanze) e l’elenco potrebbe andare avanti a lungo.
Per fortuna, gli emulatori non si lasciano conquistare solo dalla forma, ma a volte anche dall’approccio di FREITAG, puntando così anche loro sul riutilizzo dei materiali e su processi di produzione rispettosi dell’ambiente.