L’Italia sta attraversando una fase difficile nel suo percorso verso una maggiore sostenibilità e transizione ecologica, come riportato nel quarto Rapporto Circonomia presentato in occasione del Festival dell’Economia Circolare e della Transizione Ecologica, in collaborazione con Legambiente, Kyoto Club e Fondazione Symbola. Il rapporto ha evidenziato una serie di sfide che il nostro paese sta affrontando nel suo impegno per un futuro più verde e sostenibile.
Fino all’anno scorso, l’Italia vantava una posizione di primo piano nell’economia circolare in Europa, dimostrando la sua abilità nell’uso efficiente delle risorse naturali. La situazione è adesso cambiata, con l’Olanda che ha superato l’Italia nella classifica dell’economia circolare. Ma più preoccupante del sorpasso olandese è il rallentamento significativo del progresso “green” dell’Italia negli ultimi anni. In tutti gli indicatori, ad eccezione del tasso di riciclo dei rifiuti, l’Italia ha ridotto il suo impegno rispetto alla media dell’Unione Europea a partire dal 2018. Alcuni dati evidenziano un peggioramento assoluto: l’Italia consuma più risorse e produce più rifiuti per abitante e per unità di Pil rispetto alla media europea, mentre le emissioni pro-capite di gas climalteranti sono aumentate.
L’energia rinnovabile è un settore in cui l’Italia è in ritardo rispetto agli obiettivi europei. La produzione di energia da fonti fossili rimane stabile in Italia, mentre in Europa c’è stata una diminuzione del 5%. Inoltre, la crescita delle energie rinnovabili in Italia è del solo 7% rispetto al 14% dell’Europa.
Nonostante questo rallentamento, l’Italia si mantiene in posizioni di leadership nell’ambito dell’economia circolare in Europa. Il tasso di riciclo dei rifiuti prodotti è il più alto in Europa, e il paese ha ottenuto risultati notevoli in altri indicatori di economia circolare, come il consumo di materia per unità di Pil e l’uso di materie prime seconde ottenute dal riciclo.
Un punto di eccellenza nell’economia circolare italiana è rappresentato da molti consorzi di filiera che gestiscono la raccolta e il riciclo di specifici tipi di rifiuti. Tra questi, il Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati (CONOU) si distingue per il suo elevato tasso di rigenerazione dell’olio usato, che raggiunge il 98%, molto al di sopra della media europea.
La necessità di una transizione ecologica più efficace è stata sottolineata durante l’evento di presentazione, insieme alla consapevolezza dei paradossi presenti nelle politiche ambientali del paese. Ad esempio, è stato evidenziato che l’approvvigionamento energetico non dovrebbe danneggiare il paesaggio e che la costruzione di impianti come le pale eoliche deve essere fatta con attenzione ambientale. La gestione dei rifiuti e la promozione dell’economia circolare sono considerate strumenti importanti ma richiedono un impegno costante.