Tra pochi giorni, Parigi diventerà ufficialmente la prima capitale europea a mettere un punto finale all’esperienza dei monopattini elettrici condivisi. Il referendum tenutosi lo scorso aprile ha visto i parigini esprimere un “no” schiacciante a questi veicoli, con quasi il 90% dei votanti che si è schierato a favore del divieto. Va però notato che la rappresentanza al referendum è stata del 7% appena, a causa dell’alto tasso di astensione.
Accolti con curiosità nel 2018, i monopattini elettrici condivisi scompariranno dalle strade di Parigi a partire dal primo settembre, portando la capitale francese ad allinearsi con altre città come Barcellona (Spagna) e Montreal (Canada), che hanno già bandito questi mezzi a due ruote condivisi. Anche a Lisbona, il loro numero subirà una significativa riduzione.
Le tre aziende private che operano nel settore a Parigi, ovvero Lime, Tier e Dott, sono state incaricate di ritirare l’intera flotta entro il 31 agosto. Le trottinettes verranno poi trasferite a Bordeaux, Lille, Berlino, Londra, Tel Aviv, Copenaghen e Belgio, dando loro una nuova vita in altre città e contesti.
Dott ha già iniziato a rimuovere i suoi 5.000 monopattini a metà luglio, seguendo un ritmo di 500 unità a settimana. Tier, dal canto suo, manterrà un terzo della sua flotta per servire gli altri 80 comuni della regione Île-de-France, come Marne-la-Vallée e Saint-Germain-en-Laye. Le rimanenti unità saranno rese operative in città come Berlino in Germania o Varsavia in Polonia.
L’azienda Lime ha deciso di congedarsi da Parigi e dai suoi utilizzatori con un gesto simbolico: ogni monopattino verrà accompagnato da una cartolina commemorativa che racconterà il percorso straordinario intrapreso a partire dal 2018. La cartolina mostrerà i chilometri totali percorsi – ben 87.451.328 – e il risparmio ecologico raggiunto con la riduzione di 28.613 tonnellate di CO2. Lime ha anche annunciato che i monopattini che non verranno più utilizzati per la decarbonizzazione del trasporto urbano avranno un secondo capitolo della loro storia in città come Lille, Londra, Copenaghen e la Germania settentrionale. Lime ha inoltre garantito che il suo servizio di biciclette elettriche condivise continuerà a essere disponibile per i cittadini parigini.
La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha giocato un ruolo cruciale nella promozione del referendum di aprile, sostenendo la necessità di dire “no” ai monopattini elettrici condivisi. Hidalgo ha sottolineato che la loro presenza sulle strade cittadine aveva creato fastidi e disagi per i pedoni. Questi monopattini sono stati criticati per essere stati spesso lasciati in modo disordinato nello spazio pubblico, oltre a rappresentare una minaccia per i pedoni a causa della loro velocità eccessiva. Inoltre, il loro impatto ambientale è stato messo in discussione, poiché spesso vengono dismessi e sostituiti dopo soli pochi mesi di utilizzo.
La decisione di vietare i monopattini condivisi a Parigi è stata ulteriormente motivata dalla tragica morte di una donna italiana di 32 anni nel giugno 2021, investita da un monopattino elettrico su cui viaggiavano due persone. La risposta del Comune è stata quella di imporre limiti di velocità a 10 km/h in 700 aree densamente popolate.
L’esperienza dei monopattini elettrici condivisi a Parigi, introdotti come una novità nel 2018, è passata da una fase iniziale di entusiasmo e innovazione a una situazione di tensione tra i cittadini. Nel 2022, sono stati coinvolti in 408 incidenti nella città, con un bilancio tragico di tre persone decedute e 459 ferite.
Questa svolta rappresenta un momento significativo nella storia della mobilità urbana di Parigi, aprendo la strada a nuove soluzioni e a una riflessione approfondita su come integrare veicoli condivisi in un contesto urbano sicuro e sostenibile.
In diverse altre città europee, sono state adottate restrizioni per la circolazione dei monopattini elettrici, in particolare all’interno di specifiche zone. Ad esempio, ad Amsterdam, l’uso dei monopattini elettrici è soggetto a severe limitazioni e vengono richiesti standard di sicurezza estremamente rigorosi per consentire la loro circolazione sulle strade pubbliche.
Nel frattempo, a Milano si stanno considerando l’implementazione di regole più stringenti per garantire la sicurezza nell’ambito della condivisione della mobilità, con l’intenzione di inserirle nel prossimo bando per i servizi di sharing mobility. Anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, sta promuovendo l’importanza di “regolamentare l’uso” dei monopattini elettrici con una “strategia nazionale” che miri a favorire una fruizione sicura di questi mezzi.